Galleria fotografica del Kenya Orientale
Ornitour 25 gennaio - 8 febbraio 2012
di Piero Alberti

Kenya 2016 Tutte le gallerie Trip Report


Il tour in Kenya Orientale 2012 è stato uno straordinario successo (vedi trip report) anche dal punto di vista fotografico. Molte specie sono state fotografate in modo eccellente, grazie alla cooperazione degli animali in questione e, a monte, alla bravura di Joseph, la nostra guida, che ci ha portati nei posti giusti. Le specie fotografate nel tour sono state la bellezza di 180 e qui sotto ve ne presentiamo (o meglio Piero ve ne presenta) un campionario di 50. Solo pochissime delle specie rappresentate in questa galleria lo sono con foto tecnicamente non buone, ma già ottenere un'immagine, per quanto sfocata e mossa, è, per qualche specie, grasso che cola. Ove non espressamente segnalato gli scatti della galleria sono di © Piero Alberti, che ringrazio sentitamente per aver messo a disposizione il suo archivio kenyano. Le foto non hanno nessun ordine, nè tassonomico, nè geografico, nè cronologico. Buona visione!


Delle dodici specie di barbetti visti durante il tour, il Barbetto di D'Arnaud è stato il più disponibile a farsi fotografare; questo sembra persino essersi messo in posa.
   
Grazie alla bravura e disponibilità di David N'Gala, l'Assiolo di Sokoke, è stato lo Strigiforme più facile ad avvistarsi nel nostro viaggio; ciònondimeno è stato il più emozionante.
   
  La Ghiandaia marina eurasiatica è uno dei migratori paleartici più comuni in Kenya: una ogni stecco della savana. Tutti gli individui mostravano lo scialbo piumaggio invernale, come quello dell'individuo della fotografia.
   
  Molte averle paleartiche in Kenya e molte più Averle isabelline (come quella della foto) che Averle piccole. Ci siamo ripromessi di analizzare tutte le fotografie di questa specie perchè in Kenya dovrebbero essere presenti entrambe le sottospecie (isabellinus e phoenicuroides). Considerando il candore delle parti inferiori e il sopracciglio ben disegnato, questa dovrebbe essere la ssp phoenicuroides. conosciuta anche come Averla del Turkestan.
   
  Abbiamo visto solo tre specie di francolini, ma due di essi si sono lasciati ben fotografare. Questo è il Francolino collogiallo.
   
  Quando una specie rara, localizzata o addirittura endemica si fa fotografare, la soddisfazione è grande. Questa è l'Unghialunga di Pangani, il cui areale va dalla Somalia costiera alla Tanzania settentrionale.
   
  Il Tessitore dei villaggi è il Ploceide più diffuso in Kenya. Questo bel maschio in abito nuziale è stato fotografato a Ngulia.
     
  Grossi mammiferi erbivori zannuti e probosciduti.
   
  L'areale dell'Allodola di Friedmann è ristretto allo Tsavo East, sconfinando in Tanzania settentrionale. Non deve essere comunque una rarità perchè noi l'abbiamo vista in diverse occasioni.
   
  Il Pappagallo panciarossa è stato l'unico pappagallo del tour, visto in diverse occasioni, sia a Tsavo West che a Tsavo East. Qui il maschio sta sbaciucchiando la nuca della femmina.
   
  Averla di macchia pettorosa, la più spettacolare delle averle di macchia dell'Africa Orientale. L'abbiamo vista in diverse occasioni, spesso in pieno canto sui cespugli, come in questa istantanea. La ssp del Kenya meridionale è cathemagmena.
   
  Un maschio di Tessitore collonero, alle prese con le rifiniture del nido.
   
  Uno dei più squisiti cantori africani, l'Usignolo dorsorosso.
     
  Gufo reale macchiato. La coppia, che mi guardava con occhio arcigno, abitava uno degli alberi del Sagala Lodge. In Kenya, a nord dell'Equatore, vive il Gufo reale grigiastro, identico al Gufo reale macchiato, ma con gli occhi neri e non gialli; fino a poco tempo fa le due specie erano considerate solo sottospecie di un'unica specie (Foto Mauro Bailo).
   
  La più bella cicogna del Kenya, dell'Africa e forse del mondo. Questa Cicogna sellata è un maschio; la femmina ha gli occhi chiari (Foto Mauro Bailo).
   
  Una femmina slavata di Passera rossiccia del Kenya.
   
  A Mida Creek ci siamo divertiti a identificare i limicoli, soprattutto a differenziare il Corriere di Leschenault (nella foto) dal Corriere mongolo.
   
  Il limicolo più grazioso di Mida Creek, a Watamu, il Corriere frontebianca.
   
  Un apparentemente stanco e intristito Gufo reale di Verreaux, sorpreso nella foresta di Kitobo.
   
  Un magnifico maschio di Vedova codapaglia. Al Sagala Lodge abbiamo visto (e purtroppo non siamo riusciti a immortalare la situazione), su uno stesso albero quattro specie di vedove: paradisea orientale, codapaglia, codaspillo e bluacciaio.
   
  Il Segretario è uno stranissimo rapace, tanto strano che si è meritato una famiglia tutta per lui. L'abbiamo visto benissimo sia a Tsavo West che a Tsavo East, dove l'abbiamo seguito in un'emozionante caccia al serpente.
   
  Questo meraviglioso Aquilastore africano era ben nascosto, ma la pervicacia dei nostri fotografi ha avuto la meglio.
   
  La Jacana africana è comune in tutte le zone umide del continente. Non per questo merita meno attenzioni fotografiche.
   
  Ballerina africana. Stesso discorso fatto a proposito della jacana.
   
  Finalmente un mammifero interessante, il Rinoceronte nero!
   
  Delle tre otarde avvistate durante il viaggio, questa, l'Otarda crestacamoscio, è stata quella meglio fotografata.
   
  Abbiamo assistito ad una lotta senza quartiere tra questo Bucero coronato e una gigantesca scolopendra che faceva il possibile per non essere trangugiata.
   
  Si fa un pò di fatica ad identificare questo uccelletto come Cincia golarossa ma...
   
  ... sommando le due fotografie ci si arriva.
   
  La Tortora boschereccia macchiesmeraldo è diffusa e comune in Kenya. In ogni lodge, l'appostamento alle fontanelle permette ottime foto di questa tortorella.
   
  Il Kongoni è una delle numerose sottospecie dell'alcelafo, un'antilope diffusa in tutta l'Africa.
   
  Un'altra antilope, il minuscolo e grazioso Dik dik di Kirk.
   
  Sull'area di Ngulia, a Tsavo West, ogni autunno piovono migratori paleartici, che poi si fermano a svernare. Questa dibattutissima Sterpazzola comune è stata fotografata in quella zona.
   
  Lo Storno gazza si chiama così, immagino, perchè reminiscente del nostro comune Corvide. La savana intorno al Sagala Lodge è stata estremamente produttiva in fatto di storni; oltre a questo abbiamo visto lo Storno di Fischer, lo Storno superbo, lo Storno di Hildebrandt e...
   
  ...lo Storno pettodorato, il più bello in assoluto della truppa (Foto Mauro Bailo).
   
La Pispola di Sokoke è, contrariamente a tutte le altre pispole, una bestiola di foresta e, pur essendosi fatta vedere magnificamente ad Arabuko Sokoke, questa foto è tutto quello che siamo riiusciti ad ottenere.
   
  "the big-shot of the tour". Di culo (in ogni senso) e scappante, ma Piero è riuscito a fotografare questa autentica rarità, la Quaglia tridattila lodolina, una bestiola rara e localizzata in ogni stato del Sahel dove vive (il Kenya rappresenta l'estremità sud-orientale del suo areale).
   
  Un altro bel barbetto, il Barbetto fianchimacchiati, visto sempre bene, e spesso in canto, al Nairobi National Park, Tsavo West e Tsavo East.
     
  Al Nairobi National Park (e solo lì) abbiamo visto, molto bene e a distanza ravvicinata, il Francolino di Shelley.
   
  L'Umbretta è uno strano Ciconiforme che ha mantenuto in inglese il suo nome afriikans: hamer= martello e kop=testa. La simiglianza è facile a vedersi.
   
  La Grandule faccianera è l'unica specie di grandule osservata durante il tour; l'abbiamo vista in numerose aree, in branchetti fino a dieci individui.
   
  E' chiaro, in questa foto di Occhione acquaiolo, come il nome italiano dei Burinidi sia assolutamente azzeccato.
   
  Il delizioso Tessitore frontemacchiata, visto eccellentemente all'Athi River durante la recherche della Cincia golarossa.
   
  Un Succiacapre codaquadra, graziosamente fattosi trovare alla luce del giorno nei giardini dello Ziwani Voyage Tented Camp.
   
  Dal Nairobi National Park alla costa di Watamu, abbiamo registrato il Fiscal codalunga come l'averla più diffusa.
   
  Uno dei pochissimi martini che si possono trovare, anzi che si trovano solo, lontano dall'acqua. Il Martin pescatore striato è, più che un pescatore, un cacciatore, dato che preda insetti e piccoli rettili (Foto Roberto Garavaglia).
   
  Che non si dica che a Ornitour non ci si interessa che di uccelli. Non sono negletti neanche i rettili, come questa Agama arboricola testablu (Foto Roberto Garavaglia)....
   
  ...e persino gli insetti, come questo Lycenidae (Foto Roberto Garavaglia).
   
  Ma naturalmente preferiamo gli uccelli, come questo Tordo occhinudi, endemico dell'Africa Orientale (Foto Roberto Garavaglia).
   
  Ci emoziona, però, anche qualche speciale specie di mammiferi, come questo Gerenuk, la celebre "antilope giraffa" (Foto Roberto Garavaglia).
   
  Il Falchetto africano è stata una delle più soddisfacenti specie di rapaci, tra le 41 che abbiamo intercettato nel viaggio (Foto Mauro Bailo).
   
  Il gruppo intento all'attività diurna preferita (Foto Ennio Bezzone)...
   
  ....e a quella serale preferita, qui al farewell dinner a Watamu, l'ultimo giorno. Da sinistra Piero Alberti, Roberto Garavaglia, Joseph Aengwo, Charles Gauci, Michael Sammut, Mauro Bailo, David N'Gala, Charles "Shumacher" (Foto Ennio Bezzone). Manca Ennio, il fotografo, che però....
   
  ....è qui, stanco ma felice!
   
  Citata più volte nel testo, goduta più volte la sera. “Bia Yangu, Nchi Yangu!"
   
  Il ponte tibetano a Mida Creek (Foto Ennio Bezzone).
   
  La rituale foto ricordo. In piedi, da sinistra: David N'Gala, Mauro Bailo, Ennio Bezzone, Piero Alberti, Roberto Garavaglia, Joseph Aengwo. Accosciati, da sinistra: Charles "Shumi", Michael Sammut, Charles Gauci.
   
  E infine, siate indulgenti nei confronti dello scrivente per la sua vanità: Mauro Bailo e i resti di una scimmia (Mauro Bailo è quello a destra).


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