Marocco 2018 Trip Report 2017 Galleria Marocco 2015 Galleria Marocco 2017

Marocco 2015 Trip Report
22 - 30 aprile 2015
partecipanti al tour: Mauro Bailo, Luigi Chesini, Roberto Garavaglia,
Arturo Gargioni, Charles Gauci, Donatella Lampugnani, Silvana Pietta

tour leader: Brahim Mezane


Itinerario

1° giorno) volo Milano - Marrakech. Steppe intorno a Marrakech. Trasferimento a Oukameiden. Alto Atlante
2° giorno) Ourika Valley. Trasferimento a Boumalne du Dades. Barrage Mansour Eddhabi
3° giorno) Tagdilt Track. Gorges du Dades
4° giorno) Gorges du Todra. Trasferimento a Merzouga
5° giorno) Sahara
6° giorno) Sahara. Trasferimento a Zeida
7° giorno) Zeida. Azrou. Medio Atlante
8° giorno) trasferimento a Marrakech. Steppe intorno a Marrakech
9° giorno) volo Marrakech - Milano


Report

Il viaggio in Marocco di quest’anno ci ha soddisfatto e divertito.

Soddisfatto, in primis, perché sono in grado di scrivere questo reportage di viaggio, ergo ho portato a casa la pelle, insieme a tutto il gruppo. In questi tempi in cui l’uomo nero non è più solo uno spauracchio per bambini, ma anche per noi “grandi”, in questi tempi in cui le notizie recenti ci fanno fremere un poco quando saliamo la scaletta di un aereo e, più o meno scherzando, diamo un’occhiata al viso del pilota, portare a casa la pelle è già un buon successo.

L’ISIS non conquisterà certo il mondo, ma è sicuramente riuscita a instillare nel viaggiatore la paura di visitare i paesi islamici e così, quando all’inizio dell’anno corrente si è coagulato intorno al tour primaverile in Marocco l’interesse dei miei amici, abbiamo dovuto pensarci bene prima di decidere; i fatti degli ultimi due mesi, Bardo e Germanwings, ci avevano scosso, ma ormai la decisione era presa e siamo partiti.

Il tour ci ha divertito perché abbiamo visto tutto quello che volevamo vedere, riuscendo a “crocettare” un numero di lifers che vanno dai miei personali due, o sette, a seconda della tassonomia considerata (*) a 34 per chi non era mai stato in Nordafrica.

Abbiamo registrato 156 specie di uccelli, di cui cinque (Cuculo eurasiatico, Assiolo eurasiatico, Rigogolo, Usignolo comune e Usignolo di fiume) solo udite. Brahim ci ha detto che dobbiamo essere alquanto soddisfatti perché in media, durante i tour Atlante & Sahara vengono registrate, in media, 140 specie. Abbiamo anche visto quattro specie di mammiferi, cinque  di rettili, 14 di farfalle, sei di libellule e un buon numero di insetti a cui non siamo riusciti a dare un nome e per i quali chiediamo l’aiuto degli entomologi che vorranno dare un’occhiata alla galleria fotografica. Uccelli a parte, i paesaggi del Marocco, la sua gente e i suoi profumi sono stati uno splendido sfondo delle nostre avventure.

Le aspettative erano alte; saremmo stati accompagnati da Brahim Mezane, fondatore, presidente, amministratore e tour-leader di Gayuin Birding Tour, l’one-man-band dell’unico tour-operator naturalistico in Marocco. Questo giovane di 28 anni, di cui amici miei guidati da lui in precedenza mi hanno raccontato meraviglie, ha un’esperienza e una rete di contatti tali, nel vasto territorio marocchino, da assicurarci, ad esempio, come dettaglierò in seguito, l’osservazione di un Succiacapre isabellino al suo day roosting, un Gufo reale del deserto nel suo nido, l’unica Silvia di Tristram in un territorio di cento chilometri quadrati. Easy Jet si era comportata onorevolmente e, sbrigate le formalità doganali, alle nove di mattina del 22 aprile eravamo pronti per l’avventura che avevamo definito Atlante & Sahara. Il solito giochino “quale sarà la prima specie osservata?” ha consacrato vincente il Rondone pallido, di cui formazioni aeree di centinaia volavano sull’aeroporto, all’interno del quale cinguettava allegramente uno Zigolo delle case, la nostra prima specialità maghrebina (da quando le popolazioni di Egitto e Vicino Oriente sono state separate in un’altra specie, lo Zigolo striolato).



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Abbiamo conosciuto i nostri autisti, Omar e Otman, che si sarebbero dimostrati attenti, efficienti e che, al loro ennesimo viaggio con Brahim, avevano sviluppato una buona conoscenza degli uccelli della loro terra, tanto è vero che spesso si fermavano a indicarci questo o quell’uccello. Brahim aveva disposto la prima fermata in un’area stepposa alla periferia di Marrakech e qui abbiamo visto le nostre prime specie; tra poco emozionanti Cappellacce comuni, Averle capirosse, Storni neri, Strillozzi e compagnia cantante, ci siamo goduti la Gazza comune (candidata ad essere specie buona), perfettamente identica alla nostra, ma adornata di una vezzosa losanga di pelle nuda azzurra dietro l’occhio, l’Usignolo d’Africa, il Canapino pallido orientale. La destinazione del primo giorno era Oukameiden, un’improbabile stazione sciistica dell’Alto Atlante. Le jeep salivano allegre verso le ultime chiazze di neve lungo la Valle dell’Ourika e il bottino ornitologico si ingrossava con specie che potrebbero sembrare di poco conto, ma che le probabili revisioni tassonomiche trasformeranno quasi certamente in specie buone; così abbiamo registrato Fringuelli comuni (la sottospecie locale ha un bel dorso verde), Picchi rossi maggiori, Crocieri comuni, Cinciarelle africane (questa già riconosciuta come specie buona), Rampichini, Verdoni europei etc... etc... Una delle specie target dell’Atlante era il Picchio di Levaillant e Brahim ci ha portato in un suo posto sicuro per la bestiola; guide e manuali danno precise indicazioni su dove cercarlo: i boschi di cedri e querce a 4 km dal passo Tizi ‘n Ticha, a destra della strada, trecento metri dentro il bosco (e io in effetti l’avevo cercato lì, senza successo, nel mio precedente viaggio). Brahim invece ci ha portato in un viale alberato di una impronunciabile cittadina e lì ne abbiamo visti tre nel giro di cinque minuti, che svolazzavano incuranti delle numerose macchine che circolavano rumorosamente tre metri sotto di loro.



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Durante l’ascensione a Oukameiden ci siamo anche fermati in un punto propizio per l’osservazione di rapaci e infatti un’Aquila di Bonelli, numerose Aquile minori, una Poiana codabianca (ssp cirtensis) anch’essa in migrazione verso il riconoscimento quale specie buona), un Falco pellegrino (forse presto Falco pellegrino africano) e un paio di Gheppi comuni hanno riscosso la nostra riconoscenza per lo spettacolo offerto.

A Oukameiden sembrava di essere nella cugina povera della Svizzera, con alberghi fatiscenti, impianti di risalita arrugginiti, prati trapuntati di immondizia. Anche gli uccelli ricordavano le nostre Alpi: stormi di Gracchi alpini e corallini, Ballerine gialle, Corvi imperiali, Cinciallegre. Ci siamo rimboccati le maniche (metaforicamente, ché faceva un freddo bestia) per trovare il secondo target dell’Atlante, il Fringuello alicremisi africano (il toponimo è necessario perché per alcuni tassonomisti le due popolazioni, marocchine e turche, appartengono a due specie diverse). Sorvolerei sui risultati della ricerca perché non è andata a buon fine e, nonostante l’impegno di Brahim, che tra l’altro ha visto l’animale ma non è riuscito a farcelo positivamente identificare, il dannato passeraceo è stato l’unico fallimento del tour. Scomoderei Esopo per affermare che ci va bene così, perché abbiamo un motivo per tornare. Uno Zigolo muciatto, qualche venusta Allodola golagialla (la popolazione dell’Alto Atlante, isolata da tutte le altre, europee, mediorientali, asiatiche e americane è probabilmente, già fin d’ora, una specie buona) e un bel branco di Passere lagie hanno tentato, senza riuscirci, di lenire lo sconforto per il mancato incontro con il fringuello.



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L’avremmo assodato solo alla fine del viaggio, ma la prima cena a base di tagine avrebbe preceduto la seconda, terza, quarta, quinta, sesta, settima e ottava cena a base di tagine. Eccellente pietanza tipicamente marocchina, ma, almeno nei ristoranti degli hotel del viaggio, c’era solo quello e di quello abbiamo campato durante quasi tutto il viaggio.

Il giorno successivo ci attendeva il lungo trasferimento a Boulmane du Dades, ma abbiamo speso ugualmente più di un’ora alla ricerca del Fringuello alicremisi sul passo Tichi ‘n Ticha, che presenta alcuni ambienti che il passerotto frequenta durante la stagione invernale. Il problema, ci ha detto Brahim, è proprio nella tempistica; come in altri animali della recente storia di Ornitour (ad esempio il Tetraogallo del Caucaso e il Codirosso di Guldenstadt in Georgia), per vedere certe bestie, bisogna essere lì a tempo debito; nel caso in oggetto il Fringuello è presente a Oukameiden in inverno in grandi stormi che scorrazzano intorno agli alberghi del paesello in cerca di cibo e per fotografarli è necessario allontanarli a calci; ai primi di aprile se ne tornano alle grandi altezze a cui nidificano e solo pochi ritardatari si fermano più in basso, pochi e dannatamente difficili da localizzare. Durante il trasferimento abbiamo incamerato qualche bella specie, come l’Albanella pallida e il meraviglioso Codirosso algerino (endemismo del Maghreb). Valicato il passo il paesaggio cambiava drasticamente e le rocce e la steppa intorno a noi ci avvicinavano alla nostra idea canonica del Marocco. E così anche l’avifauna iniziava a regalarci qualche bella specie tipicamente nordafricana, come il Culbianco di Seebhom e la Monachella codabianca. Poco dopo la città di Ouarzazate si estende il reservoir El Mansouri, di cui abbiamo visitato la periferia paludosa; abbiamo qui incamerato la quasi totalità delle specie acquatiche del viaggio, oltre ad un meraviglioso Gruccione guanceblu; tra gli uccelli degni di menzione la Casarca eurasiatica e l’Anatra marmorizzata (la specie più numerosa nella palude!). Abbiamo avuto l’opportunità di osservare da vicino un paio di Cappellacce del Maghreb, una sottospecie più chiara e lungobeccuta della Cappellaccia comune, e una bella Ballerina bianca, o meglio Ballerina del Marocco, poiché la locale sottospecie, subpersonata, è endemica del Marocco e, ca va sans dire, prossima specie buona. La tagine serotina è stata accompagnata dal monotono e flautato canto dell’Assiolo, primo Strigide del viaggio, gradevole prolusione al gufo più importante del tour, che ci stava aspettando nel deserto.



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Il Tagdilt Track che abbiamo percorso il giorno seguente è stato il primo reale pezzo forte del tour. La spianata alla periferia di Boulmane è una policroma e odorosa distesa di quanto di più innaturale ci possa essere: i colori erano forniti da buste di plastica azzurra, lattine di olio gialle e copertoni di automobili neri. I copertoni rendevano conto anche dell’odor di gomma bruciata. Bene, in questa schifezza abbiamo visto quasi tutto quello che di monachellide e allodolide il Marocco offre al birdwatcher: Calandre eurasiatiche, Calandrine, Calandrelle, Allodole codabarrata, Allodole del deserto, Allodole di Temminck, Allodole beccogrosso, Monachelle meste, Monachelle del deserto, Monachelle del Maghreb, Monachelle codabianca.



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Non meno di venti Corrioni biondi, discretamente biondi e molto, molto corrioni, hanno fatto impazzire i nostri fotografi, che comunque hanno cavato fuori un ottimo corredo fotografico per la galleria marocchina. Due spettacolari maschi di uromastice (rettili tipici degli ambienti desertici), color arancio carico, quasi rosso, ben piantati sulle zampe anteriori, controllavano con espressione arcigna il loro territorio e altri rettili, come un’Agama di Bibron e qualche lucertola non identificata, impolpavano la nostra reptile-checklist. Abbiamo visto anche il primo mammifero del tour, un grazioso Gerbillo che andava e veniva dalla sua tana. Dopo il meraviglioso picnic-lunch, che avrebbe sollevato le sorti gastronomiche del tour, abbiamo visitato le Gorges du Dades, una profonda fessura nella roccia celebre tra i birdwatcher  per ospitare qualche coppia di Silvia di Tristram, che, tutte, avevano deciso di non farsi vedere. La sera a cena, ancora, l’Assiolo ci ha fornito il suggestivo accompagnamento canoro. Il trasferimento a Merzouga del giorno successivo era iniziato con l’escursione lungo un costone roccioso dove nidifica il Gufo reale del deserto; Brahim ha controllato alcuni buchi nella parete e poi, con un sorriso sornione ha posizionato il cannocchiale, il quale ha disvelato un sonnacchioso gufo e, guardando meglio, due piccoli pulcini sotto di lui. Abbiamo proseguito con l’esplorazione delle Gorges du Todra, molto più belle paesaggisticamente di quelle del Dades. Le pareti delle gole sono tappezzate di arbusti profumati, l’ambiente ideale per la Silvia di Tristram. Io ricordavo di non aver avuto problemi con questo bellissimo uccelletto in inverno, e in tutti i tour in Tunisia i miei gruppi lo avevano sempre visto. Pare che in primavera, quando la silvia ritorna ai suoi territori di nidificazione, sia tutto un altro paio di maniche. Tre ore ci abbiamo messo a scovare la malefica bestiola, tre ore di arrampicata, strizzamento d’occhi e batticuore, ma alla fine l’uccelletto ha fatto la sua comparsa, e, forse per ringraziarci dell’impegno che ci avevamo messo per incontrarlo, si è depositato gentilmente su un arbusto a tre metri da noi ivi cantando a squarciagola. Durante la ricerca abbiamo anche scovato una piccola, sobria e molto benvenuta Cettia inquieta (quella che fino a poco tempo fa, prima di essere dislocato nella famiglia dei Cettiidae, era chiamata Beccamoschino inquieto). Successivamente, quando Brahim ci ha detto che saremmo andati, prima di sera, a cercare altre due specie importanti, avrei dovuto capire, visti i risultati dei giorni precedenti, che in realtà non saremmo andati a cercare le bestie in oggetto, l’Allodola beccocurvo e la Silvia del deserto, ma che saremmo andati a vederle tout court.



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Nell’ambiente tipico che entrambi gli uccelletti frequentano, un predeserto coperto da rada vegetazione erbacea, ci abbiamo messo meno di un quarto d’ora a vedere, e benissimo, le due attrazioni locali. E, per quanto i lemmi che attengono alla gloria vadano utilizzati in contesti un pò più dignitosi che quello di un tour di birdwatching, la giornata si è conclusa glorosiamente con lo spettacolo offertoci dal secondo più raro e importante succiacapre del Paleartico Occidentale, il Succiacapre isabellino (il più localizzato e ambito è il Succiacapre della Nubia). In un pezzo di niente sahariano nei pressi di Merzouga siamo scesi dalle jeep e incontro a Brahim ha trotterellato un ragazzino dall'aria divertita e gioviale, che tutto il gruppo ha seguito fino ad un arbustello sotto il quale, dopo un pò di perplessità, abbiamo localizzato il pallidissimo e sabbioso succiacapre, forse lo stesso che si è beccato, negli ultimi anni, qualche migliaio di scatti fotografici. La bestiola, perfettamente immobile, era gentilmente cooperante, tanto che mi è venuto da pensare che se gli avessimo chiesto di spostarsi qualche centimetro da quel ramoscello così fastidioso per la composizione fotografica, l'avrebbe fatto! Credo che una lista giornaliera con Gufo reale del deserto, Silvia di Tristram, Allodola beccocurvo, Silvia del deserto e Succiacapre isabellino e un'altra trentina di specie ancillari, anch'esse interessanti, non possa non essere definita gloriosa.



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Le escursioni del giorno che avremmo passato a Merzouga erano destinate a fare un clear-up della nostra lista. La Passera del deserto è stata la prima specie e il Garrulo fulvo la seconda. Ma tutta la mattinata era stata dedicata alla ricerca della maledettissima, stramaledettissima Ubara, il secondo, e ultimo “dip” del tour (dip significa, nello slang in uso tra i birdwatcher, insuccesso). L’Ubara è sempre più rara in Marocco e il suo incontro è sempre più occasionale perché, nonostante goda di una ufficiosa protezione, deve far fronte ad un nuovo e temibile predatore: lo Sceicco d’Arabia Sceiccus arabicus. Intorno a Merzouga, quattro guardiani a bordo di modernissime jeep dotate di eufemistici adesivi “International Research Center” controllano e sorvegliano le scarne popolazioni di Ubare e appena individuano gli animali telefonano in Qatar ed Emirati Arabi, da dove gli sceicchi si precipitano, immaginiamo con jet privati superlusso, con Falchi sacri e Falchi pellegrini. La ricerca di un uccello è emozionante quanto la scoperta dell’uccello, e anche se non abbiamo visto l’Ubara ci siamo divertiti lo stesso (Esopo, di nuovo).

Abbiamo poi atteso la sera per aver le migliori opportunità di vedere due specie che, tutti noi, aspettavamo con ansia; la prima, il Lanario, ci ha fatto penare un poco perché il costone roccioso dove, Brahim ci ha detto, l’animale si posa è immensamente lungo e ci parevano poche le possibilità di inquadrarlo nei cannocchiali; ma forse la nostra guida aveva preso accordi con il falcone perché non ci mise molto a localizzarlo. E poco più tardi, su un'altra cengia rocciosa a qualche chilometro, abbiamo atteso che il Falco di Barberia si degnasse di farsi vedere: e la bestia si è degnata, arrivando in volo, roteandoci sulle teste con la preda negli artigli e fiondandosi sul nido, dove l’abbiamo ammirato compiaciuti per ancor molti minuti.

Il classico spot "umido" di Merzouga è il Dayet Merzouga, un laghetto che ospita in inverno un sacco di uccelli, ma Brahim sapeva, ci ha detto, che era praticamente deserto e ci ha portato invece in un paio di zone umide, barrage artificiali, dove abbiamo incrementato la nostra conta di limicoli e soprattutto ci siamo godute le tre specie di granduli che allignano in Nordafrica: Ganga, Grandule mediterranea e Grandule del Senegal.



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La mattina del giorno seguente abbiamo ancora provato con l’Ubara, di cui abbiamo solo intercettato, grazie ad uno dei guardiani, le tracce sul terreno. Il successivo lungo trasferimento a Zeida è stato interrotto da numerose fermate dove abbiamo rivisto molte delle specie dei giorni precedenti e, per la prima volta, un Grillaio solitario che se ne volava alto nel cielo. Durante il viaggio ci siamo goduti la vista di decine di Cicogne bianche lungo la strada e sui nidi, che le coppie avevano costruito su ogni genere di supporto, naturale (alberi, sporgenze rocciose) o artificiali (minareti, muri, tetti, tralicci). In Marocco, così come in altri paesi mediterranei, deve esserci un grande rispetto di questo animale, che spesso cammina, incurante di loro, vicino alle persone in cerca di cibo. Abbiamo visto, nei pressi del villaggio di Sidi Allal Tazi, un vero e proprio condominio di Cicogne bianche, un traliccio con 15 nidi a livelli differenti! Una piccola escursione nei giardini dell’hotel di Zeida ha aggiunto il Luì verde alla nostra lista.



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Sveglia all’alba alla ricerca di uno dei più malvagi uccelli del Paleartico Occidentale, l’Allodola di Dupont. La sterminata distesa di “tussock”, radi ciuffi d’erba su un terreno stepposo, è l’habitat preferito di questa allodola che ha la prerogativa di non farsi vedere; corre come un topo tra l’erba alta, magari canta a squarciagola (il canto è bellissimo) ma sembra che sia un suo preciso impegno quello di non farsi vedere dai birdwatcher che la inseguono. L’unica chance è quella di localizzare la provenienza del canto e di inquadrare l’area da cui esso proviene; se va bene si potrebbe vedere la bestiola in canto sulla cima di un cespuglietto. Un piccolo ulteriore problema è che il maschio canta solo per pochi minuti all’alba, e poi si zittisce per sempre (o meglio, fino all’alba successiva). Siamo andati e Brahim ha messo in funzione il radar; almeno tre maschi erano in canto e la nostra guida ne ha presto localizzato uno; in circa mezz’ora tutto il gruppo ha potuto godere di splendide osservazioni al binocolo e anche al cannocchiale. Mission accomplished in poco tempo e, poiché c’era tempo, abbiamo passato l’intera mattina in un’ulteriore ricerca dell’Ubara (l’ambiente di Zeida è simile a quello di Merzouga): rien a fair anche questa volta.



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Ma il pomeriggio ci avrebbe riservato l'ultima gradita sorpresa. Credo che ogni accadimento sia il risultato di qualche trilione di trilioni di coincidenze; nella fattispecie l'esplorazione dei boschi del Medio Atlante, che era dedicata soprattutto al reperimento di un buon posto all'ombra dove fare picnic, si è rivelata l'inizio della catena di eventi che ci portò a vedere l'ultimo endemismo Maghrebino e il più inatteso: la Balia dell'Atlante. Questo uccelletto, migratore intrafricano, arriva in Marocco nella prima settimana di maggio e noi ce ne eravamo fatta una ragione. Ma il picnic lunch si depositò nel mio stomaco a guisa di luisona e la ricerca di un posto ombroso nei paraggi mi portò a notare una piccola pozzarella d'acqua, nascosta nel bosco, dove si affaccendava uno stuolo di uccelletti, banali per lo più, ma godibili assai (godimento visivo aggiunto a quell'altro, quello scatologico): ammiravo Cinciarelle africane, Fringuelli comuni, Tordele e Frosoni (entrambi nuovi per la trip-list) e poi una balia, i quali due fanali frontali non lasciavano dubbi all'identificazione. Ho avvisato il gruppo e, portatolo a debita distanza dal punto originario di osservazione, ci siamo goduti quella unica Balia dell'Atlante che aveva deciso di partire prima del solito. Più tardi abbiamo raggiunto la cittadina di Azrou, dove abbiamo assistito alle evoluzioni aeree di truppe di Taccole e Grillai; pressochè in centro città una colonia di Aironi guardabuoi occupava chiassosamente gli alberi del parco cittadino.

Il ritorno a Marrakech sarebbe stato lungo e senza aree interessanti lungo il percorso, così Brahim aveva deciso di partire presto per lasciarci qualche ora per visitare la città. In effetti il viaggio è stato lungo e noioso e non ha fornito nessuna occasione interessante. Una fermata, effettuata più che altro per stiracchiarci le gambe, ha fruttato qualche specie interessante, ma già vista nei giorni precedenti, come il Canapino pallido orientale e una novità, una delle ultime specie del tour, una coppia di Rondini rossicce che stavano nidificando in un cortile lì vicino.



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Marrakech era come la ricordavo da viaggi precedenti, caotica. Vicoli, souk e riad mantengono la loro suggestione, ma la celeberrima piazza Jemaa el Fana ha cambiato fauna; un tempo venditori di denti e incantatori di serpenti, fattucchiere lettrici di mani e di mani decoratrici d’henne. Oggi la piazza è popolata di venditori di Samsung G6 a 150 euro (cosa ci sarà dentro?), improbabili giocattoli volanti fosforescenti e modernità del genere. Mezz’ora di piazza è stata sufficiente per pagare il dovuto tributo a un po’ di turismo etnologico, ma, soprattutto, per vedere altri Zigoli delle case e uno stormo di Rondoni minori, l’ultima specie del tour. La mattina successiva era venuto il tempo di ritornare. Saluti d’obbligo, ma piucchesentiti, a Otman, Omar e Brahim, a cui abbiamo promesso di tornare a novembre, per esplorare la costa atlantica e per vedere lo stramaledettissimo Fringuello alicremisi.



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Mauro Bailo

(*) La classificazione che ho seguito è, come sempre, quella di Clements. In tale sequenza tassonomica trenta specie inserite nella check-list del Marocco comprendono più "gruppi" di sottospecie, sia monotipici (una sola sottospecie) che politipici (più sottospecie); il gruppo non è un raggruppamento ufficiale, ma Clements identifica in esso una sottospecie, o un gruppo di sottospecie, talmente caratteristiche, per piumaggio, canto, corredo genetico o distribuzione geografica, da essere molto, ma molto probabilmente, specie buone. Tra queste, nella sottostante lista sistematica delle specie osservate in Marocco, vengono citate, e contate, come specie buone il Culbianco di Seebhom e la Monachella del Maghreb (trattate sul Collins come specie buone); la Ballerina del Marocco e la Cappellaccia del Maghreb sono citate ancora come sottospecie (così come descritte sul Collins)

Lista sistematica

Uccelli
Casarca eurasiatica Tadorna ferruginea Ruddy Shelduck
Visto in tutte le zone umide del tour; otto individui al barrage El Mansouri, sei a Merzouga e la conta giornaliera più ricca, venti individui, nel percorso da Merzouga a Zeida, sul Medio Atlante

Germano reale
Anas platyrhynchos Mallard
Cinque individui a El Mansouri e sei sul Medio Atlante

Mestolone comune Anas clypeata Northern Shoveler
Due a El Mansouri

Anatra marmorizzata Marmaronetta angustirostris Marbled Teal
L’anatra più ricercata del tour è stata anche la più comune: 21 individui a El Mansouri

Pernice sarda Alectoris barbara Barbary Partridge
Una in volo tra Marrakech e la valle di Ourika

Tuffetto comune Tachybaptus ruficollis Little Grebe
Sette nei pressi di Merzouga

Svasso maggiore Podiceps cristatus Great Crested Grebe
Dieci a El Mansouri

Cicogna bianca Ciconia ciconia White Stork
Vista tutti i giorni del tour tranne che in pieno deserto. Massima conta giornaliera: più di cento individui nel tragitto tra Zeida e Marrakech

Cormorano comune Phalacrocorax carbo Great Cormorant
Tre a El Mansouri

Airone guardabuoi Bubulcus ibis Cattle Egret
Comune e ubiquitario, tranne che nel deserto. Massima conta giornaliere: più di 400 nel tragitto tra Zeida e Marrakech

Garzetta comune Egretta garzetta Little Egret
Venti a El Mansouri e osservazioni di singoli individui a Merzouga e tra Zeida e Marrakech

Airone cenerino Ardea cinerea Grey Heron
Uno a El Mansouri, e uno nel piccolo barrage vicino a Merzouga

Mignattaio Plegadis falcinellus Glossy Ibis
Uno a El Mansouri

Falco pecchiaiolo occidentale Pernis apivorus European Honey Buzzard
Uno nella valle di Ourika

Nibbio bruno Milvus migrans Black Kite
Osservato regolarmente in tutti i giorni del tour, tranne che nell’Alto Atlante; massima conta giornaliera: dieci individui tra Merzouga e Zeida

Falco di palude Circus aeruginosus Eurasian Marsh-Harrier
Uno tra Merzouga e Zeida

Albanella pallida Circus macrourus Pallid Harrier
Due nella valle di Ourika

Albanella minore Circus pygargus Montagu's Harrier
Una tra Oukameiden e Boulmane du Dades e una tra Marrakech e Zeida

Sparviere eurasiatico Accipiter nisus Eurasian Sparrowhawk
Uno ogni giorno nei due giorni passati sull’Alto Atlante e due nella periferia di Marrakech

Poiana codabianca Buteo rufinus Long-legged Buzzard
Singoli individui sono stati osservati in tre occasioni: una sull’Alto Atlante, uno al Tagdilt Track nei pressi di Boulmane du Dades e uno nel trasferimento tra Zeida e Marrakech

Aquila minore Hieraaetus pennatus Booted Eagle
Il rapace più comune del tour, probabilmente nel pieno della migrazione; visto sull’Alto Atlante, con una conta giornaliera massima di venti individui, e sul Medio Atlante

Aquila di Bonelli Aquila fasciata Bonelli's Eagle
Una nella valle di Ourika, due alle Gorges du Dades e due alle Gorges du Todra

Gallinella d’acqua Gallinula chloropus Common Moorhen
Una a El Mansouri

Folaga comune Fulica atra Eurasian Coot
15 a El Mansouri e 20 nei laghi e lagune del Medio Atlante

Folaga cornuta
Fulica cristata Red-knobbed Coot
Almeno quattro nel Medio Atlante

Occhione eurasiatico Burhinus oedicnemus Eurasian Thick-knee
Uno a Zeida

Cavaliere d’Italia Himantopus himantopus Black-winged Stilt
Dieci a El Mansouri

Corriere piccolo Charadrius dubius Little Ringed Plover
Sempre pochi individui (max. 4 insieme) nel piccolo barrage vicino a Merzouga, che abbiamo visitato più volte

Corriere grosso Charadrius hiaticula Ringed Plover
Sei a El Mansouri

Fratino eurasiatico Charadrius alexandrinus Kentish Plover
Due a El Mansouri, uno a Merzouga

Gambecchio comune Calidris minuta Little Stint
Due a El Mansouri, due a Merzouga

Piovanello comune Calidris ferruginea Curlew Sandpiper
Un individuo in piumaggio di transizione a El Mansouri

Pantana eurasiatica Tringa nebularia Common Greenshank
Una a El Mansouri

Piro piro boschereccio Tringa glareola Wood Sandpiper
Uno a El Mansouri, uno a Merzouga

Piro piro piccolo Actitis hypoleucos Common Sandpiper
Uno a El Mansouri, cinque a Merzouga

Corrione biondo Cursorius cursor Cream-coloured Courser
Ottime osservazioni di questa bestiola che non sta mai ferma! Visto sempre, dal Tagdilt Track, dove abbiamo avuto la conta più ricca, con almeno 30 individui, in poi

Sterna zampenere Gelochelidon nilotica Gull-billed Tern
Quindici a El Mansouri

Mignattino piombato Chlidonias hybridus Whiskered Tern
Uno (forse due) individui a El Mansouri

Mignattino comune Chlidonias niger Black Tern
Una decina a El Mansouri

Grandule del Senegal Pterocles senegallus Spotted Sandgrouse
Ottime osservazioni, sia in volo che posate, a Merzouga e Zeida (conta massima: 12 individui)

Ganga Pterocles orientalis Black-bellied Sandgrouse
Uno stormo in volo di almeno duecento individui al Tagdilt Track e un gruppetto di una decina a Zeida

Grandule mediterranea Pterocles alchata Pin-tailed Sandgrouse
Viste al Tagdilt Track di Buolmane e a Merzouga. Conta massima: 30 individui

Piccione selvatico Columba livia Rock Pigeon
Ammesso che qualcuno di quelli che abbiamo visto fossero realmente selvatici e non torraioli (ma quelli visti sulle rocce del deserto sono probabilmente autentici), la conta va dalle decine alle centinaia

Colombaccio comune Columba palumbus Wood Pigeon
Comune sull’Alto Atlante dove, nella valle di Ourika, ne abbiamo visto una ventina

Tortora dal collare orientale Streptopelia decaocto Collared Dove
Comune e ubiquitaria, anche nel deserto

Tortora comune Streptopelia turtur Turtle Dove
Osservata (o ascoltatone il sommesso chiacchiericcio) tutti i giorni

Tortora delle palme Streptopelia senegalensis Laughing Dove
Stranamente molto poco comune; due individui nel tragitto tra Zeida e Marrakech

Cuculo eurasiatico Cuculus canorus Common Cuckoo
Il suo richiamo bisillabico è risuonato due volte, nella valle di Ourika e nei pressi di Marrakech, l’ultimo giorno; ma non l’abbiamo mai visto

Assiolo eurasiatico Otus scops European Scops Owl
Udito nei pressi dell’hotel, entrambe le sere che abbiamo passato a Boulmane du Dades

Gufo reale del deserto Bubo ascalaphus Pharaoh Eagle Owl
Brahim ha localizzato quattro diversi nidi a Boulmane du Dades e Merzouga

Civetta comune Athene noctua Little Owl
Uno o due individui visti tutti i giorni

Allocco eurasiatico Strix aluco Tawny Owl
Un individuo stava nidificando nella cavità di un comignolo in un resort turistico dell’Ourika Valley

Succiacapre isabellino Caprimulgus aegyptius Egyptian Nightjar
Uno al suo daytime roosting a Merzouga

Rondone maggiore Apus melba Alpine Swift
Cinque individui in uno stormo misto di Apodidae tra Merzouga e Zeida

Rondone comune Apus apus Common Swift
L’unica osservazione, di tre individui, è stata fatta tra Zeida e Marrakech

Rondone pallido Apus pallidus Pallid Swift
Ubiquitario e comune, tranne che in pieno deserto

Rondone minore Apus affinis Little Swift
Numeroso nei cieli di Marrakech (stimati almeno un migliao di indicvidui). Alcuni stavano nifìdificando nel portico di un edificio della piazza Jemaa El Fna

Gruccione guanceblu
Merops persicus Blue-cheeked Bee-eater
Tre a El Mansouri e uno tra Boulmane e Merzouga

Gruccione comune
Merops apiaster European Bee-eater
Qualche individuo nella valle di Ourika e dieci alla periferia di Marrakech, l’ultimo giorno

Ghiandaia marina eurasiatica
Coracias garrulus European Roller
Un solo individuo il primo giorno, vicino a Marrakech

Upupa eurasiatica Upupa epops Eurasian Hoopoe
Tre nei pressi delle Gorges du Dades e cinque durante il trasferimento da Zeida a Marrakech

Picchio di Levaillant Picus vaillantii Levaillant's Woodpecker
Tre nella valle di Ourika, osservati splendidamente

Picchio rosso maggiore Dendrocopos major Great Spotted Woodpecker
Uno nella valle di Ourika

Grillaio Falco naumanni Lesser Kestrel
Uno durante il trasferimento da Merzouga a Zeida e una colonia di una ventina di individui ad Azrou

Gheppio comune Falco tinnunculus Eurasian Kestrel
Visto in tutte le tappe del tour. Conta massima giornaliera: 10 individui nella valle dell'Ourika i primi due giorni

Lanario Falco biarmicus Lanner Falcon
Uno in una parete rocciosa nei pressi di Rissani

Falco pellegrino Falco peregrinus Peregrine Falcon
Uno a Oukameiden

Falco di Barberia Falco pelegrinoides Barbary Falcon
Uno in una parete rocciosa nei pressi di Rissani

Averla meridionale
Lanius meridionalis Southern Grey Shrike
Tre individui ciascuno dei primi due giorni alla periferia di Marrakech e una decina piazzate sui fili elettrici durante il lungo trasferimento da Zeida a Marrakech, il penultimo giorno

Averla capirossa Lanius senator Woodchat Shrike
Abbastanza comune durante il tour; vista in diverse aree con una conta giornaliera massima di più di dieci individui nella seconda parte del trasferimento dall'Alto Atlante a Boulmane du Dades

Rigogolo Oriolus oriolus Eurasian Golden Oriole
Il suo canto flautato è stato udito nella valle sotto Boulmane du Dades

Gazza comune Pica pica Eurasian Magpie
Presente solo nelle aree intorno a Marrakech; venti individui il primo giorno, una decina il penultimo

Gracchio alpino Pyrrhocorax graculus Yellow-billed Chough
Una decina di individui a Oukameiden, molto meno numeroso del congenere

Gracchio corallino Pyrrhocorax pyrrhocorax Red-billed Chough
Più di 50 a Oukameiden

Taccola eurasiatica
Corvus monedula Eurasian Jackdaw
Una colonia di una decina ad Azrou

Corvo imperiale collobruno
Corvus ruficollis Brown-necked Raven
Comune nel deserto, ma mai in numeri elevati. Max 10 a Merzouga

Corvo imperiale comune
Corvus corax Common Raven
Uno a Oukameiden. Molti di più, almeno una trentina, sul Medio Atlante

Allodola codabarrata Ammomanes cinctura Bar-tailed Lark
Una al Tagdilt Track e un individuo singolo due volte a Merzouga

Allodola del deserto Ammomanes deserti Desert Lark
Una al Tagdilt Track, tre sulle aree rocciose tra Boulmane du Dades e Merzouga, una a Merzouga

Allodola beccocurvo Alaemon alaudipes Hoopoe Lark
Comune nel deserto (assente al Tagdilt Track); massima conta giornaliera a Merzouga

Allodola di Dupont
Chersophilus duponti Dupont's Lark
Visti almeno tre individui a Zeida

Allodola beccogrosso
Ramphocoris clotbey Thick-billed Lark
Due piccoli e quattro adulti al Tagdilt Track

Calandra comune Melanocorypha calandra Calandra Lark
Una in volo al Tagdilt Track

Calandrella eurasiatica Calandrella brachydactyla Short-toed Lark
Uno sterminio; iperbole per dire almeno un centinaio, ma verosimilmente molte, molte di più, al Tagdilt Track, Merzouga e Zeida

Calandrina Lesser Calandrella rufescens Short-toed Lark
Un paio al Tagdilt Track

Cappellaccia comune
Galerida cristata Crested Lark
Una ventina nella steppa intorno a Marrakech, sia all'andata che al ritorno

Cappellaccia del Maghreb Galerida (cristata) macrorhyncha Maghreb Crested Lark
Da Boulmande du Dades in avanti ogni cappellaccia era una Cappellaccia del Maghreb; conta massima una decina a Merzouga

Allodola eurasiatica Alauda arvensis Eurasian Skylark
Due nella steppa di Marrakech e sulle falde dell'Alto Atlante

Allodola golagialla Eremophila alpestris Horned Lark
Sette a Oukameiden e due sul Medio Atlante

Allodola di Temminck Eremophila bilopha Temminck's Lark
15 al Tagdilt Track, tre a Merzouga

Rondine montana Ptyonoprogne rupestris Eurasian Crag Martin
Venti e più alle Gorges du Dades; cento e più alle Gorges du Todra

Rondine comune Hirundo rustica Barn Swallow
Comune e ubiquitaria, tranne che in pieno deserto

Balestruccio eurasiatico Delichon urbicum Common House Martin
Comune e ubiquitario, tranne che in pieno deserto

Rondine rossiccia Cecropis daurica Red-rumped Swallow
Due alle porte di Marrakech, il penultimo giorno

Cincia mora Periparus ater Coal Tit
Due nella Valle di Ourika, una decina sul Medio Atlante

Cinciarella africana
Cyanistes teneriffae African Blue Tit
Uno o due esemplari in varie aree, come la Valle di Ourika, e le Gorges du Dades. Massima conta giornaliera di una decina sul Medio Atlante

Cinciallegra Parus major Great Tit
Comune e diffusa in tutte le aree esplorate tranne che in quelle desertiche

Picchio muratore eurasiatico Sitta europaea Eurasian Nuthatch
Quattro sul Medio Atlante

Rampichino comune Certhia brachydactyla Short-toed Treecreeper
Due nella Valle di Ourika, uno sul Medio Atlante

Bulbul comune Pycnonotus barbatus Common Bulbul
Comune e diffuso, anche se non l'abbiamo mai registrato da Boulmane du Dades in poi

Fiorrancino Regulus ignicapillus Common Firecrest
Uno nella Valle di Ourika, una decina sul Medio Atlante

Cettia inquieta Scotocerca inquieta Scrub Warbler
Una alle Gorges du Todra, due a Merzouga

Usignolo di fiume
Cettia cetti Cetti's Warbler
Udito in quattro occasioni a Boulmane du Dades

Luì bianco Phylloscopus bonelli Bonelli's Warbler
Uno nella Valle di Ourika

Luì verde Phylloscopus sibilatrix Wood Warbler
Uno nei giardini dell'hotel di Zeida

Luì grosso Phylloscopus trochilus Willow Warbler
Uno o due individui nella vegetazione circostante le aree umide di Merzouga

Luì piccolo Phylloscopus collybita Chiffchaff
Uno nei giardini dell'hotel di Zeida. Verosimilmente dovrebbe trattarsi di un Luì iberico, che in Marocco è presente durante la migrazione

Canapino pallido orientale Iduna pallida Eastern Olivaceous Warbler
Un individuo isolato nella steppa di Marrakech e in tre altre occasioni a Merzouga

Canapino comune Hippolais polyglotta Melodious Warbler
Uno sulle falde dell'Alto Atlante e uno a Marrakech

Beccamoschino Cisticola juncidis Zitting Cisticola
L'invisibile bestiola zittava assai nella steppa di Marrakech, sia all'andata che al ritorno

Capinera
Sylvia atricapilla Eurasian Blackcap
Massima conta giornaliera di una decina sull'Alto Atlante. Non più registrata da Boulmane du Dades in poi

Silvia del deserto Sylvia deserti African Desert Warbler
Osservatain due occasioni, entrambe a Merzouga: un individuo la prima volta e due la seconda

Sterpazzola comune Sylvia communis Common Whitethroat
Una nella steppa di Marrakech, il primo giorno

Sterpazzola di Sardegna Sylvia conspicillata Spectacled Warbler
Tre a Merzouga

Silvia di Tristram
Sylvia deserticola Tristram's Warbler
Una, vista meravigliosamente, alle Gole del Todra

Occhiocotto Sylvia melanocephala Sardinian Warbler
Comune, ma solo nelle aree steppose di Marrakech

Garrulo fulvo Turdoides fulva Fulvous Babbler
Nove a Merzouga, tutti insieme, come è costume dei garruli

Pigliamosche comune Muscicapa striata Spotted Flycatcher
Osservazioni singole in quasi tutti i giorni del tour

Balia nera Ficedula hypoleuca Pied Flycatcher
Tre in un'oasi vicino a Merzouga; una nei giardini dell'hotel di Zeida

Balia dell’Atlante Ficedula speculigera Atlas Flycatcher
Tre, due femmine e un meraviglioso mascio, sul Medio Atlante

Usignolo d’Africa Cercotrichas galactotes Rufous Bush Robin
Osservato quasi tutti i giorni del tour, ma sempre osservazioni singole

Pettirosso comune Erithacus rubecula European Robin
Almeno cinque sul Medio Atlante

Usignolo comune Luscinia megarhynchos Common Nightingale
Sempre udito, mai visto, tutti i giorni del tour

Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros Black Redstart
Due a Ourika. Uno alle Gole di Todra

Codirosso comune Phoenicurus phoenicurus Common Redstart
Uno in una delle pozze di Merzouga, uno sul Medio Atlante

Codirosso algerino Phoenicurus moussieri Moussier's Redstart
Due sull'Alto Atlante

Stiaccino Saxicola rubetra Whinchat
Uno a Marrakeck, quattro in uno dei due barrage di Merzouga

Saltimpalo europeo Saxicola rubicola European Stonechat
Due nei pressi di Marrakech, all'andata e al ritorno

Culbianco comune Oenanthe oenanthe Northern Wheatear
Un paio al Tagdilt Track e un paio a Zeida

Culbianco di Seebhom Oenanthe seebohmi Seebohm's Wheatear
Sei a Oukameiden, quattro nell'Ourika Valley, uno sul Medio Atlante

Monachella comune Oenanthe hispanica Black-eared Wheatea
Una al Tagdilt Trackr

Monachella del deserto Oenanthe deserti Desert Wheatear
Massima conta giornaliera di 10 al Tagdilt Track; poi individui singoli, o al massimo una coppia, a Merzouga

Monachella mesta Oenanthe moesta Red-rumped Wheatear
Massima conta giornaliera di 10 al Tagdilt Track; poi uno o due a Merzouga

Monachella del Maghreb Oenanthe halophila Maghreb Wheatear
Una al Tagdilt Track

Monachella codabianca Oenanthe leucopyga White-tailed Wheatear
La monachella più comune delle zone desertiche e steppose; massima conta giornaliera di 15 nei due giorni a Merzouga

Monachella nera Oenanthe leucura Black Wheatear
Comune nelle aree rocciose elevate; massima conta giornaliera di sei alle Gole del Dades

Passero solitario Monticola solitarius Blue Rock Thrush
Due alle Gole di Todra, uno ad Azrou

Merlo comune Turdus merula Eurasian Blackbird
Osservato regolarmente tutti i giorni del tour

Tordela Turdus viscivorus Mistle Thrush
Una sul Medio Atlante

Storno nero Sturnus unicolor Spotless Starling
Conta massima di cinquanta nelle aree intorno a Marrakech e lungo il tragitto tra Zeida e Marrakech: Mai registrati tra Boulmane du Dades e il ritorno (ma probabilmente non abbiamo fatto attenzione)

Cutrettola comune
Motacilla flava Yellow Wagtail
Comune e diffusa nelle aree di pianura. Conta massima giornaliera: 11 individui, per quanto abbiamo potuto controllare tutti della sottospecie iberiae

Ballerina gialla Motacilla cinerea Grey Wagtail
Max. tre individui sull'Alto Atlante, lungo il corso dell'Ourika

Ballerina del Marocco Motacilla (alba) subpersonata White Wagtail
Una al barrage di El Mansouri e una in uno dei due barrage di Merzouga

Zigolo muciatto Emberiza cia Rock Bunting
Uno a Oukameiden

Zigolo delle case Emberiza sahari House Bunting
Osservato tutti i giorni in piccoli mumeri (massima conta giornaliera l'ultimo giorno, quando ne abbiamo visto 10 a Marrakech)

Strillozzo Emberiza calandra Corn Bunting
Piccoli numeri nelle steppe intorno a Marrakech. L'ultimo giorno, durante il trasferimento, ogni filo elettrico aveva il suo; ne abbiamo contati più di 100

Fringuello comune Fringilla coelebs Common Chaffinch
Sempre visto in tutte le aree elevate del paese, sull'Alto e Medio Atlante

Verzellino comune Serinus serinus European Serin
L'aria di ogni giorno era piena del suo frinire. Comune e diffuso tranne che in pieno deserto

Verdone europeo Chloris chloris European Greenfinch
Comune e diffuso sull'Alto Medio Atlante. Assente nel deserto

Cardellino europeo Carduelis carduelis European Goldfinch
Comune e diffuso a Marrakech, sull'Alto e sul Medio Atlante. Assente nel deserto

Fanello eurasiatico Carduelis cannabina Eurasian Linnet
Qualche individuo sul Medio Atlante e intorno a Marrakech

Crociere comune Loxia curvirostra Red Crossbill
Quattro nella Valle di Ourika e tre nel giardino dell'hotel di Zeida

Fringuello trombettiere Bucanetes githaginea Trumpeter Finch
Due osservazioni, entrambe nelle aree rocciose tra Boulmane du Dades e Merzouga: tre individui la prima volta e cinque la seconda

Frosone Coccothraustes coccothraustes Hawfinch
Uno alla famigerata pozza del Medio Atlante

Passera oltremontana Passer domesticus House Sparrow
tante e sempre

Passera del deserto Passer simplex Desert Sparrow
Sei individui, di cui abbiamo individuato almeno tre nidi, a Merzouga

Passera lagia Petronia petronia Rock Sparrow
Uno stormo di una quindicina a Oukameiden

Mammiferi
Scoiattolo di Barberia Atlantoxerus getulus Barbary Ground Squirrel
Due individui a Boulmane du Dades

Ratto nero Rattus rattus Black Rat
Una furtiva pantegana si è palesata all'hotel di Merzouga

Gerbillo del Nordafrica Gerbillus campestris North African Gerbil
Un unico individuo di questo grazioso topastro al Tagdilt Track

Macaco Macaca sylvanus Barbary Macaque
Un branco di una cinquantina di individui, tra cui maschi dominanti, cuccioli, mamme allattanti e giovani, hanno spiato da vicino il nostro picnic sul Medio Atlante

Rettili
Agama di Bibron Agama impalearis Bibron's Agama
Un paio al Tagdilt Track, verosimilmente un maschio e una femmina

Uromastice del Marocco
Uromastyx nigriventris Moroccan Spiny-tailed Lizard
Tre individui al Tagdilt Track

Lucertola ocellata del Nordafrica Timon tangitanus North African Ocellated Lizard
Una a Oukameiden

Acantodattilo leopardino
Acanthodactylus pardalis Leopard Fringe-fingered Lizard
Uno a Merzouga

Testuggine greca
Testudo graeca Spur-thighed Tortoise
Una a Merzouga

Farfalle
Clouded Yellow
Colias crocea
  Martin's Blue
Plebejus martini
Painted Lady
Vanessa cardui
  Large Tortoiseshell
Nimphalys polychloros
Cleopatra
Gonepteryx cleopatra
  Small White
Artogeia rapae
Large White
Pieris brassicae
  Bath White
Pontia daplidice
Small Copper
Lycaena phlaeas
  Greenish Black-tip
Elphinstonia charlonia
Scarce Swallowtail
Iphliclides podalirio
  Swallowtail
Papilio macao
Wall Brown
Lasiommata megera
   

Libellule

Vagrabt Emperor
Anax epiphigger
  Lesser Emperor
Anax parthenope

Red-veined Darter
Sympetrum fonscolombi

  Sahara Bluetail
Ischnura saharensis
Barbary Featherleg
Platycnemis subdilatata
  Desert Bluet
Enallagma deserti


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