Ghana
Upper Guinea Rainforest & Northern Savannah
4 - 18 dicembre 2019
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Intro

I paesi dell’Africa Occidentale che si affacciano sul Golfo di Guinea, non sono un fulgido esempio di stabilità politica e tranquillità interna. I tesori archeologici, etnici, naturalistici  e ornitologici custoditi entro i confini di, ad esempio, Liberia, Costa d'Avorio e Nigeria, sono stati e sono tuttora al di fuori dei progetti turistici della gran parte dei viaggiatori occidentali. Il Ghana è tra le poche eccezioni di questa striscia di stati atlantici, e la sua popolazione amichevole e cordiale, le buone infrastrutture e una rete di strade decorosa, ne fanno una meta tranquilla e sicura per chi voglia visitarlo. Il Ghana è un paese ricco di storia: è l’antico impero del popolo Ashanti, è il punto di partenza della tratta atlantica degli schiavi, ricordata ancor oggi dai fortilizi che ne punteggiano la costa, è la Gold Coast dell’epoca del protettorato inglese. Il Ghana è soprattutto, per l’appassionato birdwatcher, la terra dove trovare le favolose specie delle foreste pluviali  del continente africano. Questo paese è l’estremo orientale della ”Upper Guinea Forest” (UGF), una delle uniche due distese di foreste pluviali in Africa (l’altra è l’immenso bacino del Congo). Estesa un tempo senza soluzione di continuità dalla Sierra Leone al Ghana, l’Upper Guinea Forest è oggi ridotta dalla deforestazione per scopi commerciali a pochi fazzoletti disseminati nelle diverse nazioni di questa EBA (Endemic Bird Area). Ma in ciascuno di quei fazzoletti vivono fantastiche specie di uccelli, prima tra tutte l’enigmatico Picatarte collobianco, un animale di affinità filogenetiche non ancora completamente chiarite; e poi specie rare come la Faraona pettobianco, il Rallo di Nkulengu, l’Astore codalunga, l’Akalat di Sharpe. Delle specie endemiche dell’Upper Guinea Forest (da 15 a 20 a seconda delle varie interpretazioni tassonomiche), 17 vivono entro i confini del Ghana: grazie alla nostra esperta guida locale avremo buone possibilità di vederle tutte, insieme ad altre decine di spettacolari e rare specie di foresta e di savana. Nell'Ornitour del 2019 abbiamo aggiunto varie escursioni nel nord del paese, dove il paesaggio è drammaticamente diverso da quello delle foreste del sud; visiteremo il Mole National Park, la cui savana arida e boscaglia ripariale ospita decine di sepecie favolose, prima fra tutte il magnifico Guardiano dei coccodrilli. Il nostro tour inizierà nella capitale, Accra, da dove ci trasferiremo alla Shai Hills Reserve, un'area di foresta rada e praterie ricchissima di uccelli. Prima di raggiungere uno degli highlights del tour, e cioè il Kakum National Park, ci fermeremo a visitare la laguna di Sukumona e le pianure di Winneba. Il parco di Kakum è l'unico in Africa a possedere una passerella sulla volta della foresta, il modo migliore per vedere le decine di specie che vivono la loro intera esistenza infrattate nell'ombrello degli alberi. Ci trasferiremo poi all'Ankasa National Park, ai confini con la Costa d'Avorio e, dopo due giorni pieni di emozionanti scoperte, torneremo a Kakum per uno dei momenti più emozionanti del tour, la visita alla colonia di Picatarte collobianco. Saliremo poi verso nord, raggiungendo, dopo una sosta a Kumasi, lo splendido Mole National Park. Il parco protegge un'estensione di prateria, savana e foresta ripariale. Il parco è casa di numerose specie di mammiferi (erbivori soprattutto, ma anche leoni, leopardi e iene, per quanto rari e di difficile osservazione, son presenti). Le star alate del parco sono il fantastico Guardiano dei coccodrilli, il raro Corriere di Forbes e lo spettacolare Succiacapre vessillario. Tornando versi sud visiteremo la Bobiri Forest, più celebre per le farfalle che non per gli uccelli, che per la verità sono anch'essi numerosi: in particolare Bobiri è una delle migliori aree in Ghana per il Piccione afep, il Piccione nucabronzo occidentale e il bellissimo Trogone Narina. Concluderemo questo ricco e affascinante Ornitour con l'esplorazione dell'Atewa Range, una catena di colline coperte da foresta sempreverde, un habitat di grande importanza per l'avifauna; ad Atewa cercheremo con perseveranza due bestiole di assoluto pregio e rarità: il Pigliamosche di Nimba e l'Akalat di pianura, confinato, in Ghana, esclusivamente a quest'area.

Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: lodge di buona levatura. Nella foresta di Ankasa soggiorneremo in un campo tendato, con toilette comunitarie.

Difficoltà: due trekking impegnativi ma non strenui al sito del picatarte e all'Atewa Range

Bibliografia: Birds of Ghana, di Borrow & Demey, Christopher Helm;
The Kingdon Pocket Guide to African Mammals, di Kingdon, Bloomsbury Publishing;
Snakes of Central and Western Africa, di Chippaux & Jackson, Johns Hopkins University Press;
Lézards, Crocodiles et Tortues d’Afrique Occidentale et du Sahara (Lizards, Crocodiles and Turtles of West Africa and the Sahara), di JF Trape, S Trape & Chirio, Hors Collection (IRD Editions);
The Butterflies of West Africa (2 Volume Set), di Larsen, Apollo Books;
Field Guide to the Forest Trees of Ghana, di Hawthorne, Natural Resources Instute

Costo del tour: Euro 2.980 all inclusive (visto di ingresso in Ghana • volo Milano - Accra - Milano in classe turistica • transfer aeroportuali • pensione completa in camera doppia dalla cena del 1° giorno alla colazione dell’ultimo giorno • acqua minerale, frutta e snacks disponibili in tutte le escursioni • trasferimenti in minivan con aria condizionata • tassa di ingresso al “picatarte site” • ingresso a tutti i parchi nazionali e le riserve ornitologiche • utilizzo del camping privato di Ashanti African Tours nell’Ankasa National Park • accompagnamento di un tour-leader dall’Italia • accompagnamento di una “senior birding guide” di Ashanti African Tours lungo tutto il viaggio)

Supplemento camera singola: € 400

Numero massimo di partecipanti: sette



Il bizzarro Picatarte collobianco è una delle due specie di Picatartidi, genere confinato all'Africa Occidentale (l'altra specie, il Picatarte collogrigiio, vive in Camerun); è uno straordinario uccello di non chiarissime affinità sistematiche: la visita ad una delle colonie nel Kakum National Park sarà uno dei momenti più emozionanti del tour (© Dick Forsman)




Il Guardiano dei coccodrilli è forse il più bello dei limicoli. L'incontro con questa specie, tanto "anomala" rispetto a tutti gli altri limicoli da meritarsi una famiglia tutta sua, i Pluvianidae, sarà uno dei molti momenti emozionanti del tour (© Steve Garvie CC BY SA 2.0)


Mappa interattiva



Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Accra via Bruxelles e trasferimento a Tema
2° giorno) Shai Hills Reserve. Trasferimento al Kakum National Park con escursione a Winneba Plains e Sukumona Lagoon en route
3° e 4° giorno) Kakum National Park (Antikwaa section, Canopy Walkway)
5° giorno) Kakum National Park (Abrafo section). Trasferimento Ankasa National Park
6° giorno) Ankasa National Park
7° giorno) Ankasa National Park. Trasferimento Kakum National Park con escursione a Brenu Akyinim
8° giorno) Kakum National Park (Abrafo section e Picathartes Nesting Site). Trasferimento a Kumasi
9° giorno) trasferimento al Mole National Park
10° e 11° giorno) Mole National Park
12° giorno) Mole National Park. Trasferimento a Kumasi con escursione al Bobiri Butterfly Sanctuary lungo il percorso
13° giorno) trasferimento all'Atewa Range ed escursione pomeridiana nelle aree di pianura
14° giorno) aree di altura dell'Atewa Range. Trasferimento ad Accra. Day room e trasferimento all'aeroporto per il volo Accra - Bruxelles
15° giorno) arrivo a Milano e fine del viaggio




Il Ghana non è un paradiso per gli amanti dei Mammiferi, ma al Mole National Park ne vedremo numerose specie, soprattutto di gazzelle e antilopi, come questo grazioso Oribi (© Bernard Dupont CC BY SA 2.0)

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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Air Brussel Milano – Accra via Bruxelles. Arrivo nel tardo pomeriggio. Saremo accolti dalle nostre guide di Ashanti African Tours, che ci saranno a fianco per tutta la durata del tour. Trasferimento all'Alexis Hotel di Tema. Cena e briefing sulle meraviglie che ci attendono nelle prossime due settimane.

2° giorno) Tema è una cittadina a pochi chilometri dalla Shai Hills Riserve, la prima area che esploreremo. La Shai Hills Reserve è caratterizzata da un'estensione di colline ricoperte da vegetazione arida e praterie boscate, un habitat di transizione tra la foresta e la savana. Questo habitat così particolare ospita interessanti specie di uccelli e i suoi ambienti aperti ci permetteranno un birdwatching facile facile (forse lo rimpiangeremo quando dovremo aguzzare occhi e drizzare orecchie nei bui ambienti della foresta pluviale); le larghe fette di cielo sono facilmente scrutabili dalla praterie e aspetteremo di inquadrare i primi rapaci del tour: Avvoltoio dorsobianco, Avvoltoio cappuccino, Poiana collorosso, Nibbio beccogiallo, Baza africano, Poiana lacertiera, Shikra, Aquila crestalunga, Gheppio grigio, Lanario. Tra gli arbusti e sugli alberi della riserva vedremo macchie di colore volanti in forma della spettacolare Ghiandaia marina panciablu, o di barbetti come il Barbetto di Vieillot, il Barbetto barbuto e il Barbetto dentato, o elusivi Turachi violetti, incredibilmente difficili da osservare tra le fronde, finchè non spiccano il volo e dispiegano le loro meravigliose ali color mattone. Altre gemme colorate sono il Martin pescatore pigmeo africano, il Gruccione codadirondine, la Cossifa caponiveo, il Sassicolo di rupe imitatore (la locale sottospecie coronata, dal capo candido, è specie buona per alcuni autori), il Pappagallo del Senegal, la Ghiandaia marina beccolargo, la Ghiandaia marina caporossiccio, il magnifico Gonolek capogiallo. Tre specie di francolini starnazzano nella riserva e dovremo fare attenzione a dove mettiamo i piedi: Pernice sassicola, Francolino armato e Francolino dell'Ashanti. Una specie che cercheremo con attenzione è il Moho, una specie di cisticola sovradimensionata e splendidamente colorata che canta melodiosamente infrattato tra le palme. Non lasceremo la riserva senza una checklist di almeno cento specie, tra le quali: Faraona comune, Tortora boschereccia becconero, Tortora vinacea, Cucal del Senegal, Rondone delle palme africano, Rondone codaspinosa maculato, Upupa boschereccia verde, Becco a scimitarra nero, Barbettino groppagialla, Barbettino frontegialla, Bucero grigio africano, Indicatore maggiore, Picchio cardinale, Tordo africano, Pigliamosche del paradiso africano, Occhiocarniccio golabruna, Garrulo capinero, Garrulo bruno, Averla cuculo spallerosse, Pigliamosche nero settentrionale, Averla beccogiallo, Puffino settentrionale, Averla di macchia pettozolfo, Averla crestata bianca, Drongo codaquadra, Piapiac, Storno lucente, Nettarinia pettoscarlatto, Nettarinia bronzea, Nettarinia splendida, Crombec settentrionale. Non sono molti i mammiferi della riserva ma incontreremo sicuramente branchetti di Cobo, della locale sottospecie nota come Cobo di Buffon e il Cercopiteco gialloverde, una specie endemica dell'Africa Occidentale. Verso la fine della mattinata partiremo alla volta del Kakum National Park, fermandoci per un pò di birdwatching "da cannocchiale" alla laguna di Sukumona e, più tardi, alle praterie di Winneba. La laguna retrodunale, ad un passo dalla spiaggia dell'Atlantico, ospita, come ci si può aspettare, il classico mosaico ornitico delle zone umide; molte specie sono comuni per noi (Tuffetto, Sgarza ciuffetto, Garzetta comune, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Airone cenerino, Cavaliere d’Italia Corriere grosso, Corriere piccolo, Pittima minore, Chiurlo maggiore, Chiurlo piccolo, Totano moro, Pantana, Albastrello, Combattente, Piro piro culbianco, Piro piro piccolo, Piro piro boschereccio), ma chi non fosse mai stato in Africa potrebbe aggiungere lifers come l'Oca pigmea africana, la Jacana africana, l'Airone golia, la Garzetta del reef occidentale, l'Airone striato, la Dendrocigna facciabianca, la Pavoncella armata, il Corriere di Kittlitz, il Corriere frontebianca, il Martin pescatore malachite, la Ballerina africana. Sulla spiaggia dell'oceano si congregano sterne e gabbiani e potremo vedere Gabbiani testagrigia, Beccapesci, Sterne reali, Fraticelli, Sterne comuni, Mignattini comuni, Mignattini alibianche, e, con fortuna, qualche Sterna del Damara. Le piane di Winneba sono praterie che vengono stagionalmente inondate dalla piena dei fiumi vicini e sono la nostra ultima opportunità, prima del Mole National Park, di fare birdwatching all'aria aperta. Altri rapaci incrementeranno a Winneba la nostra raptor-list: Nibbio bianco e Gheppio grigio, ad esempio. Fortunatamente avremo vicino le nostre guide, che ci permetteranno di identificare quelle cose lì, le cisticole che sembrano (anzi sono) tutte uguali: Cisticola alirosse, Cisticola gracidante, Cisticola dorsonero, Cisticola canora, Beccamoschino, Cisticola alicorte. Fortunatamente molte altre specie sono molto più "easy": Otarda pancianera, Pavoncella dai bargigli, Cuculo africano, Cuculo di Levaillant, Cucal nero, Rondine delle moschee, Rondine striata minore, Rondine d'Etiopia, Allodola a sonagli, Unghialunga golagialla, Averla beccogiallo, Averla pettozolfo, Pispola dorsopiano, Erbarolo dai mustacchi, Prinia alirosse, Fiscal comune, Chagra capobruno, Chagra capinera, Tessitore collonero, Tessitore di Vieillot, Tessitore beccosottile, Fringuello quaglia faccianera, Estrilda gropparossa, Amaranto africano, Munia bronzea, Quelea testarossa, Vescovo capirosso settentrionale, Vescovo alinere, Vescovo capogiallo, Vedova codaspillo, Vedova spallegialle. Raggiungeremo in serata il nostro lodge a Jukwa, una cittadina poco a sud del Kakum National Park. Pernotteremo tre notti al Rainforest Lodge.

3° e 4° giorno) in questi due giorni visiteremo lo spettacolare Kakum National Park, dove sono state registrate quasi trecento specie di uccelli. Gran parte del nostro birdwatching verrà effettuato in foresta, anche se non mancherà un pò di relax col cannocchiale posizionato sulle rive di un lago nei pressi del parco. Tra le specie lacustri ricordiamo: Cormorano africano, Nitticora comune, Airone striato, Airone guardabuoi, Jacana africana, Martin pescatore gigante, Martin pescatore malachite, Martin pescatore bianconero. Nella vegetazione che circonda il lago vedremo, tra molte altre specie: Turaco grigio occidentale, Ballerina africana, Tordo africano, Nettarinia splendida, Nettarinia ramata, Tessitore dei villaggi, Tessitore arancio, Munia bronzea, Amaranto pettobarrato, Amaranto africano. Ma le gioie più grandi ci saranno offerte dagli uccelli di foresta, difficili, a volte difficilissimi, da vedere, ma appunto per quello emozionanti. Il Kakum National Park è stato creato nel 1931 ma è stato ufficialmente aperto al pubblico nel 1994; protegge più di 20.000 ettari di foresta pluviale e, nonostante le attività commerciali di raccolta del legname (che peraltro si sono interrotte nel 1989) ne abbiano decisamente ridotto l’estensione, il 90% del parco è ancora ricoperto da uno splendido mix di foreste sempreverdi e decidue. Kakum è famoso per essere la sede dell’unica “canopy walkway” di una foresta pluviale dell'intero continente africano: un ponte sospeso lungo più di trecento metri corre a quasi trenta metri di altezza tra sei piattaforme di osservazione sulle quali è persino possibile piazzare il cannocchiale! Finalmente, per osservare le specie che frequentano la volta della foresta non ci dovremo spezzare il collo puntando il binocolo a quaranta metri di altezza, anzi, dovremo guardare verso il basso! Anche qui, nel folto della foresta, potremo vedere rapaci, e che rapaci! Oltre a più comuni Avvoltoi delle palme, Gimnogeni africani, Astori neri e Poiane collorosso, potremmo incontrare l'Astore pettorosso e, soprattutto, il fantastico Astore codalunga (sia della forma grigia che di quella rossa). Con un pizzico di fortuna potremo vedere "il" rapace del tour, il Serpentario del Congo, una piccola e rarissima aquila che è presente, con poche coppie, nel parco. Negli squarci di cielo sopra di noi saettano truppe di rondoni codaspinosa (vi sono diverse specie di questi piccoli rondoni dalla caratteristica silhouette con coda praticamente inesistente e ali diritte, lunghe e sottili): le specie locali sono il Rondone codaspinosa nero, il Rondone codaspinosa di Sabine e il Rondone codaspinosa di Cassin. Dalla piattaforma potremo vedere decine di specie, spesso aggregate nei feeding flocks, i chiassosi stormi di specie diverse che inseguono, di albero in albero, gli sciami di insetti; vedremo i nostri primi endemismi dell'Upper Guinea Forest, come il Picchio malinconico e il Picchio verde minore, la piccola e graziosa Apalis di Sharpe, il bizzarro Beccolungo di Kemp, il corvino Pigliamosche di Ussher e la spettacolare Nettarinia golacamoscio. Ci domanderemo come, aspettandoci che per evitare le "attenzioni" dei predatori i piumaggi sobri siano fondamentali, possano esistere chiazze di colore alate come il Gruccione roseo e il Gruccione golabianca, il Malimbe testarossa e il Tessitore mantogiallo, il Pappagallo fronterossa e il Pappagallo cenerino. Continueremo la lista dei barbetti (la checklist finale ne potrebbe contenere tredici) con il Barbetto beccogiallo, il Barbetto setoloso e il Barbetto faccianuda, e quella dei buceri con gli impressionante Bucero cascogiallo e Bucero casconero, il Bucero bianconero africano, il Bucero crestabianca, il Bucero nano nero, il Bucero nano beccorosso e l'endemismo dell'Upper Guinea Forest Bucero guancebrune (potremo vedere, in tutto il tour, dodici specie). Ispezioneremo con attenzione (se la loro velocità ce lo permetterà) i feeding flock, nei quali potremo trovare l'Eremomela caporossiccio, l'Iliota dorsoviola, il Crombec pancialimone, il Pendolino di foresta, il Puffino di Sabine, il Pigliamosche capocastano, l'Occhialino giallo. Specie più solitarie sono l'Indicatore di Cassin, la Nettarinia superba, la Nettarinia dal collare, l'Oriolo alinere, la Nigrita pettobianco, lo Storno alicastane. Altre specie rare del parco sono l’Airone tigrato crestabianca, il Francolino di Latham, l’Anatra di Hartlaub, il Turaco di Guinea, il Turaco beccogiallo, lo spettacolare Gruccione nero (il nome non tragga in inganno), il Cuculo codalunga fosco, la Ghiandaia marina golablu, il Martin pescatore dorsocioccolato, l’Upupa boschereccia di foresta, l’Upupa boschereccia testabianca, il Picchio panciaflammea, l'Averla crestata panciacastana, l'Averla cuculo blu, il Barbettino marezzato, il Barbettino gropparossa, l'Occhiocarniccio guancerosse. Quando scenderemo dalla canopy walkway ci recheremo nelle aree più interne della foresta, dove incontreremo una grande selezione di uccelli, quelli che vivono negli arbusti vicino al suolo, in cui si nascondono, fino a diventare invisibili; questo e la difficoltà a identificare specie praticamente identiche tra loro, sarà la nostra sfida. Fortunatamente la nostra guida ci aiuteranno ad identificare, ad esempio, i "terribili" bulbul, cose quasi tutte monocolori e la cui identificazione spesso è basata solo sul canto; Kakum ne ospita 15 specie e con un pò di fortuna potremmo vederle tutte: Bulverde minore, Bulverde gigio minore, Bulverde beccosottile, Bulverde baffigialli, Bulverde dorato (questo no, splendido e facile da identificare), Bulverde indicatore, Bulverde macchiato, Bulverde itterico, Bulverde di Ansorge, Bulverde golabianca, Bulverde barbuto occidentale, Bulverde codarossa, Beccoriccio codarossa. Fortunatamente altre specie di quest'area sono più colorate e anche più disposte a farsi ammirare: Cuculo nero, Picchio macchiecamoscio, Crombec verde, Pigliamosche crestato testablu, Pigliamosche del paradiso panciarossa, Occhiocarniccio occidentale (da quando è stato splittato dall'Occhiocarniccio castano) è diventato un "Upper Guinea Forest Endemic", Nettarinia di Fraser, Nettarinia oliva, Drongo vellutato, Drongo lucente, Malimbe crestato, Malimbe beccoblu, Beccazzurro occidentale. I mammiferi della foresta sono pochi e timidi e non sarà facile vedere, ad esempio, il Cercopiteco nasobianco minore, il Cercopiteco di Lowe e il Colobo oliva. Durante il soggiorno al Kakum National Park visiteremo due altre aree ricche di uccelli: Antwikwaa, un'area di foresta degradata, ai confini con le aree coltivate (il cosiddetto farmbush) caratterizzata da un'avifauna differente da quella di foresta e le rive di un vicino fiume. Ad Antwikwaa potremo vedere nuove specie, come il Bucero fischiatore (e potremmo aver concluso la "pagina" dei buceri), Averla piumata beccorosso, Tortora tamburina, Cuculo didric, Cucal testablu, Indicatore beccogrosso, Camarottera cigliagialle, Camarottera verdeoliva, Pigliamosche bluscuro, Beccolungo grigio, Averla cuculo golaviola, lo spettacolare Martin pescatore dorsocioccolato e un altro endemismo dell'Upper Guinea Forest, lo Storno codarame. Il Lanario e l'Aquilastore di Cassin sono due rapaci presenti in zona; faremo una capatina alla zona di nidificazione del piccolo, grazioso e terribilmente difficile da vedere Codapiuma macchiebianche, ma con un pò di pazienza e l'aiuto della nostra guida lo porteremo allo scoperto. Lungo le rive del fiume vedremo la splendida Rondine glu golabianca e un'altra specialità locale, la Pernice di mare di roccia; se avessimo fortuna potremmo veder spuntare, dalla densa vegetazione riparia, lo Svassorallo africano, uno strano incrocio tra uno svasso e un'anatra; altre specie più comuni sono la Pavoncella testabianca, la Rondine di Preuss, la Rondine d'Etiopia, l'Estrilda guancearancio e la Munia bianconera. Le uscite serotine e notturne nel parco potrebbero produrre l’incontro con lo strano Rallo di Nkulengu, anche se probabilmente dovremo accontentarci di udirne il rauco richiamo (in attesa di aumentare esponenzialmente le nostre chances ad Ankasa); tra gli altri uccelli notturni del parco, ricordiamo il Succiacapre bruno, il Gufo reale di Fraser, il Gufo reale di Akun, l’Assiolo sabbia (rarissimo), la Civettina pettirosso. Troveremo un paio d'ore, durante questi due giorni, per visitare Cape Coast Castle, una fortificazione costiera eretta dagli svedesi nel 1653 come stazione di commercio per l’oro e il legname, ma che fu trasformata in seguito a fortilizio per la prigionia degli schiavi coinvolti nella tratta transatlantica. Oggi è inserito nella lista World Heritage Sites, l’organizzazione internazionale fondata dall'UNESCO per proteggere le bellezze storiche, artistiche e naturali del pianeta.

5° giorno) dedicheremo la mattinata ad un'ulteriore esplorazione del Kakum National Park, concentrandoci nella ricerca delle specie importanti che ancora ci mancassero, scegliendo le aree dove esse si possono trovare con maggior facilità. E comunque vedremo sicuramente nuove specie tra cui, tanto per citarne qualcuna: Cuculo codalunga oliva, Malcoa blu, Picchiolo africano, Beccolargo fianchirossicci, Pigliamosche chiaro, Rondine serrata di Fanti, Chagra capobruno, Occhiocarniccio castano, Occhiocarniccio guancerosse, Bubu fuligginoso di pianura, Fiscal comune (nomi strani quelli delle ultime cinque specie, che sono, più o meno, delle averle), Barbetto pettovilloso, Illadopsis di Puvel (bestia terribile questa, incolore e sempre infrattata tra le foglie del terreno), Tordo pigliamosche di Finsch. Dopo un corroborante pranzo al lodge, partiremo alla volta dell’Ankasa National Park, dove pernotteremo tre notti in un (relativamente) comodo campo tendato. Arriveramo nel tardo pomeriggio, in tempo per effettuare un'escursione serale nel parco con il chiaro intento di vedere (ma in caso ritenteremo la notte successiva) i due rarissimi gufi del parco, il Gufo reale di Akun e il Gufo reale di Fraser e, soprattutto, il leggendario Rallo di Nkulengu, visto fino ad oggi da un pugno di birdwatcher! Se da una parte dovremo rinunciare a qualche comodità (ma ogni tenda ha energia elettrica, comodi materassi e docce private - pur se fredde), l'emozione di trovarsi nel pieno della foresta, a contatto con la natura incontaminata, ci ripagherà ampiamente.

6° giorno) il parco nazionale di Ankasa è uno splendido appezzamento di foresta pluviale umida, situata nella regione occidentale del Ghana, ai confini con la Costa d’Avorio. E’ l’unica foresta dove è possibile vedere, con relativa facilità, la splendida Faraona pettobianco ed è una destinazione “off the beaten track”, anche per i birdwatche più avventurosi. La nostra guida locale ha una conoscenza approfondita dell’area ed è eccezionalmente bravo a riconoscere i canti degli uccelli (il modo migliore per localizzare le specie rare nascoste tra le fronde e per tentare poi di ottenerne una vista decente e in foresta spesso una vista “decente” è già un successo). Ad Ankasa sono presenti, oltre ad alcune rarità confinate all'estremo ovest del Ghana, tutte le specie del Kakum National Park e quindi avremo ulteriori chances di incontrare quelle che avessimo mancato durante quelle escursioni. La nostra guida ci anticiperà, nelle ore antelucane, nella foresta, alla ricerca del Rallo di Nkulengu e, qualora allertati, lasceremo in fretta pane, burro e marmellata, per garantirci la visione (e magari la fotografia) di una bestia osservata da pochi birdwatcher al mondo! Tra le specie che non abbiamo ancora citato, presenti per la verità anche a Kakum, ma più facili in questa riserva, ricordiamo: la Faraona crestata, il Tarabusino nano, il Cuculo codalunga fosco, il magnifico Turaco blu maggiore, l'elegante Tortora boschereccia testazzurra, il Martin pescatore pettazzurro, il Picchio guancebrune, l'Usignolo di foresta, il Batis d’Africa Occidentale, il Pigliamosche crestato fosco, il Beccolungo grigio, tre altri illadopsis, anch'essi terribilmente incolori e, se non proprio invisibili, quanto meno ben poco visibili, Illadopsis pettochiaro, Illadopsis capinero e Illadopsis alirossicce (quest'ultimo un endemismo dell'Upper Guinea Forest), il bellissimo Pettirosso di foresta (la sottospecie locale erythrothorax è considerata specie buona da qualche tassonomista), il Bulverde barbagialla, due bulbul endemici dell'UGF, il Beccoriccio testagrigia e il Beccoriccio codaverde, la Nettarinia minuscola, il Tordo formichiere codabianca, l'Alete codabianca, il Tordo terragnolo grigio (rarissimo e quasi mai registrato durante un birding tour), la Nettarinia superba (nomen omen), il Drongo splendente, lo splendido endemismo dell'UGF Beccaformiche fronterossa, la Nigrita pettocastano, il Malimbe golanera. Ad Ankasa avremo la possibilità di vedere, o rivedere, autentiche rarità come l'Airone tigrato crestabianca, lo Svassorallo africano e l'Anatra di Hartlaub; anche due rapaci che potremmo aver già visto a Kakum allignano da queste parti e rivedremmo volentieri l'Astore codalunga e il Serpentario del Congo. Così come rivedremmo il Martin pescatore dorsocioccolato, a cui aggiungeremmo volentieri tre venuste specialità locali: il Martin pescatore panciabianca, il Martin pescatore nano africano e il Martin pescatore blu. Le nostre escursioni serali ci daranno ulteriori possibilità di vedere il Gufo reale di Akun, il Gufo reale di Fraser e, qualora fossimo toccati da una fortuna da jackpot, l'endemismo dell'UGF Gufo pescatore rossiccio.

7° giorno) dopo un'ulteriore sessione di birdwatching nel parco, alla ricerca pervicace di qualcuna delle specie ancora mancanti, e un lauto pranzo torneremo oggi al Kakum National Park, dove pernotteremo ancora una notte al Rainforest Lodge. Ci fermeremo lungo il percorso a Brenu Akyinim, dove effetturemo un'escursione nella savana costiera. Qualche nuova bella specie ci attende e, per citarne quacuna: Nettarinia di Reichenbach, Chagra di palude, Tessitore arancio, Tessitore compatto, Estrilda groppanera, Pitilia aligialle (rara e ricercata), Vedova di Wilson. Cercheremo di ritardare al tramonto il nostro arrivo al campo per aspettare il Gufo reale grigiastro e due specie di "ingoiavento", il Succiacapre disadorno e il Succiacapre codalunga.

8° giorno) anche se passeremo tutto il mattino a far birdwatching nella foresta di Abrafo, nei settori meridionali del Kakum National Park e forse vedremo specie nuove per la nostra lista, sarà difficile, nel futuro da oggi, ricordare qualcos'altro, di questa giornata, che non sia la visita alla colonia di Picatarti collobianco. Dopo un lauto pranzo consumato lungo il percorso, raggiungeremo un villaggio remoto situato vicino ad un tratto di foresta nella regione dell'Ashanti. Il destino di questo affascinante uccello è legato alla sopravvivenza della foresta, che ha subito nel recente passato un drammatico intervento di prelievo. Nella foresta che visiteremo ci sono venti siti di nidificazione (Ashanti African Tours ha scelto per noi una delle colonie più ricche) e tutte sono in aree di riserva speciale ma non sono protette. Ashanti African Tours è orgogliosa di portare avanti un progetto di collaborazione con la gente locale, coinvolgendola nella protezione delle colonie (24 comitati comunali sorvegliano continuamente il territorio per prevenire e impedire attività di bracconaggio e tagli illegali) e formandola con sovvenzioni alle comunità del territorio e con la costruzione di scuole e centri culturali. Il Picatarte collobianco, endemico dell’Upper Guinea Forest e di incerta affinità tassonomica (si pensa sia vicino ai garruli, ma gli ornitologi lo collocano in una sua propria famiglia, i Picatartidi), vive nelle foreste dell’Africa occidentale e frequenta aree in cui sono presenti, all’interno della foresta, aree rocciose e soprattutto grandi massi nei cui anfratti costruisce nidi di fango, vagamente simili a quelli di una rondine. Nidifica in piccole colonie e si aggira circospetto sul suolo della foresta. Dopo una camminata di circa un'ora, non particolarmente faticosa (solo una piccola parte della camminata è ripida), raggiungeremo uno spiazzo di fronte a una trentina di nidi adesi alle rocce, ci siederemo di fronte alla colonia su comode (più o meno) panchine costruite da Ashanti African Tours e aspetteremo che i picatarte tornino ai nidi. Vedere questi animali, grandi come un pollo, dalla testa brillantemente colorata e con due aree di pelle nuda nerastra che assomiglia alla cuffia di un aviere della grande guerra, camminare, e a volte svolazzare, verso casa sarà indubbiamente uno spettacolo emozionante. Noi saremo lì, ad osservare una foresta vuota e immobile e ad un certo istante, senza farsi annunciare dal più flebile suono, una truppa di uccellacci, tornati dalle loro cacce diurne a serpentelli, lumache e ranocchie, si materializzeranno davanti ai nostri occhi e ai nostri obiettivi, in una scena mozzafiato e indimenticabile: gli uccelli saltano e svolazzano sulle rocce a pochi metri dai nostri occhi, tanto che non servirà neanche il binocolo. Dopo aver goduto uno dei momenti più emozionanti che un birdwatcher possa aspettarsi e tentati, se non si disturbasse gli uccelli, di applaudire lo spettacolo della natura alata a cui avermo appena assistito, torneremo al nostro veicolo e proseguiremo per Kunmasi, dove pernotteremo una notte al Royal Basin Hotel.

9° giorno) partiremo di buon'ora alla volta del Mole National Park, dove ambienti e avifauna sono drammaticamente diversi da quelli che abbiamo esplorato fino ad ora. I cieli aperti sul paesaggio, che si trasforma lentamente da foresta in boscaglia e savana ci permetteranno di scrutarli alla ricerca dei rapaci che in essi volano; nuove specie per la nostra checklist, come il Biancone di Beaudouin, l'Aquila crestalunga, la Poiana grillaia, lo Shikra e il bellissimo, tricolore, Falco giocoliere. Nei pressi del fiume Volta Bianco, effettueremo una deviazione che ci porterà ad un altro degli highlights del tour, l'incontro con uno dei limicoli più belli del mondo, il Guardiano dei coccodrilli; dedicheremo un pò di tempo a questo venusto uccello, anche per dare l'opportunità ai fotografi di immortalarlo, in volo e mentre zampetta sulle spiagge del fiume. Arriveremo al Mole National Park in serata; pernotteremo tre notti al Mole Motel e, subito dopo cena, ci recheremo all'aeroporto di Mole, alla ricerca di uno dei più bizzarri e straordinari succiacapre, il Succiacapre vessillario, che potremo vedere, nel suo display nuziale, protendere e sventolare i suoi due straordinari vessilli. Contiamo di vedere anche, possibilmente appollaiati sulle reti dell'aeroporto, l'Assiolo facciabianca settentrionale e il Gufo reale grigiastro.

10° e 11° giorno) il Mole National Park, istituito nel 1958, è il più grande del paese e comprende aree di savana e zona ripariale che si distendono sull'altipiano del nord del paese. Il parco protegge quasi 5000 kmq di savana e foresta ripariale e ospita più di 100 specie di mammiferi e 330 specie di uccelli. Effettueremo numerose escursioni in tutti gli ambienti del parco, ma anche le nostre ore passate al lodge si riveleranno ricche ed emozionanti. L'hotel si erge su due pozze d'acqua a cui si recano ad abbeverarsi molti erbivori, gazzelle, antilopi, elefanti, e numerosi uccelli, offrendoci eccellenti opportunità fotografiche. Sono più di cento le specie che potremo vedere nei nostri due giorni pieni nel parco e la lista si apre naturalmente con i target principali, a partire da un altro limicolo di gran pregio, il Corriere di Forbes e a seguire con uno dei più ambiti ed enigmatici gufi africani, l'enorme Gufo pescatore di Pel, con il Rampichino macchiato e con l'Allodola gropparossiccia. Ai voli circolari di Grifoni dorsobianco africani e Avvoltoi testabianca che scrutano la savana in cerca di qualche succulento cadavere, potrebbero aggiungersi quelli della possente Aquila marziale, del Biancone bruno, dell'Aquilastore africano, dell'Aquila di Wahlberg, dell'Aquila minore, dell'Aquila rapace; altri rapaci frequentano spazi aerei più bassi e così, appollaiati sui loro posatoi, potremmo vedere Astori cantanti scuri, Astori gabar e Poiane lacertiere. Alle pozze d'acqua un tripudio di uccelli si assembra per dissetarsi: Cicogna sellata, Cicogna lanosa, Umbretta, Ibis hadada, Beccaccino dorato maggiore, Pavoncella armata, Occhione del Senegal, Martin pescatore gigante, Martin pescatore testagrigia; e, di solito immobile sugli alberi che bordano l'acqua, la splendida Aquila urlatrice. Ogni famiglia di uccelli ospita specie per noi ancora nuove in questo tour; tra i buceri, ad esempio, ci rimane da vedere il Bucero beccorosso settentrionale e l'immenso Bucorvo settentrionale, che vedremo camminare ieratico nella prateria (e con queste due specie potremmo aver visto tutti i buceri del Ghana!). Potremo vedere anche qualche nuova specie di cuculo, come il Cuculo giacobino, il Cuculo dal ciuffo e, soprattutto, uno dei cuculi più difficili da incontrare dell'Africa, il Cuculo beccogrosso. Anche sulla savana volano uccelli splendidamente colorati come l'Inseparabile testarossa, il Pappagallo collobruno, la Ghiandaia marina caporossiccio, la Ghiandaia marina d'Abissinia, il Turaco viola, il Gruccione carminio settentrionale e il Gruccione golarossa. Non mancheranno picchi e indicatori: Picchio macchiefini, Picchio codadorata, Picchio dorsobruno, Picchio grigio africano, Indicatore minore. Ispezioneremo i vecchi alberi rinsecchiti dove branchetti di Becchi a scimitarra neri e Upupe boscherecce verdi rivoltano la corteccia alla ricerca di insetti; sugli stessi alberi potremmo vedere meravigliose Nettarinie pettoscarlatte, accompagnate da cugine altrettanto venuste come la Nettarinia pigmea, la Nettarinia dorsoviola occidentale e la Nettarinia magnifica, insieme ad altre decine di specie, come il Brubru (una piccola e graziosa averla), l'Oriolo africano, l'Eremomela del Senegal, il Drongo comune, lo Storno guanceblu minore, l'elegante Storno lucente codalunga, la Cincia nera spallebianche, la Petronia del bush, il Tessitore passerino capocastano, i Tessitori di Heuglin, minore e testarossa, l'Apalis pettogiallo, il Pigliamosche di palude, il Pigliamosche azzurro africano, il Pigliamosche di Gambaga, l'Iliota panciagialla, il Drongo codaquadra. Nei cespugli bassi e tra le erbe della savana, moltissimi altri uccelletti zampettano e svolazzano: Francolino golabianca, Cappellaccia soliva, Sassicolo nero frontebianca, la bellissima Cossifa capobianco, Cisticola rossiccia, Cisticola facciarossa, Cisticola di Dorst, Vedova codaspillo, Vedova paradisea codalunga, Vedova paradisea del Togo, Amaranto pancianera, Amaranto beccorosso, Pitilia alirosse, Estrilda lavanda, Cordon blu guancerosse, Zigolo groppabruna, Zigolo di Cabanis, Zigolo pettocannella. Negli alberi più frondosi potremo vedere, o tentare di vedere, viste le abitudini infrattate di queste bestiole, le bellissime Averla di macchia pettozolfo e Averla di macchia testagrigia, insieme ad altri uccelli come il Piccione verde di Bruce e il Batis del Senegal. Non che i migratori dal Paleartico ci interessino più di molto, ma, giusto per voluminizzare la checklist, vedremo volentieri, ad esempio, Torcicollo eurasiatico, Balia nera, Averla capirossa, Canapino comune, Luì grosso, Forapaglie comune, Cannaiola comune. Verso sera potremmo incontrare due piccoli gufetti africani, la Civettina perlata e l'Assiolo africano. Come già accennato, il nostro hotel sovrasta una pozza d'acqua e l'osservzione dei mammiferi, oltre che durante le nostre escursioni nel parco, potrà essere effettuata comodamente, soprattutto nelle ore più calde della giornata, dai giardini dell'edificio. Le pozze, che ospitano numerosi Coccodrilli dell'Africa Occidentale (considerato ormai una specie diversa dal Coccodrillo del Nilo) sono frequentate da uccelli e mammiferi e potremo sicuramente vedere, oltre ai sempre graditi Elefanti africani, qualcuna delle specie di antilopi del parco, come la splendida Antilope roana, il Cobo, l'Antilope d'acqua, l'Alcefalo (o Kongoni), l'Oribi, il Tragelafo striato, il Cefalofo di Ogilby e il Cefalofo dorsogiallo. Il parco ospita anche carnivori come il Leone, la Iena e il Leopardo, ma il drastico loro calo nunerico rende gli avvistamenti di questi animali molto improbabili. Potremo invece vedere Bufali cafri, Ippopotami e qualche specie di scimmia, cole il Colobo bianconero, il Babbuino oliva e il Cercopiteco verde. Potremo vedere anche numerose specie di rettili, tra cui due specie di coccodrilli (oltre a quella già citata): il Coccodrillo nano e il Coccodrillo musostretto.

12° giorno) dopo una mattinata quasi interamente spesa a cercare eventuali specie mancanti alla checklist, ripartiremo verso sud. Tra le specie che non abbiamo ancora menzionato, e che per la verità potremmo aver già visto, citiamo la Cicogna nera, il Falco di palude, il Parrocchetto dal collare, la Tortora vinata, l'Amafoglie golagialla, il Vescovo rosso settentrionale. Raggiungeremo Kumasi nel tardo pomeriggio e potremo effettuare un pò di birdwatching serale alla foresta di Offinso o al Bobiri Butterfly Sanctuary, dipendentemente dalle specie di cui avremo ancora bisogno. Pernotteremo al Royal Basin Hotel.

13° giorno) dopo una antelucana colazione effettueremo un'escursione nella foresta di Bobiri, ricca di uccelli ma famosa per le sue centinaia di specie di farfalle, per le quali gli entomologi andranno in visibilio. A Bobiri potremo vedere decine di specie di uccelli tipici dell'Upper Guinea Forest, ma qui alcune specie sono più facili che in altre foreste del paese; in particolare abbiamo ottime chances di vedere due splendidi e rari piccioni, il Piccione afep e il Piccione nucabronzo occidentale, il Rondone di Bates, il Beccolargo africano (che forse potremo vedere nei suoi brevi voletti nuziali), il Cuculo pettorosso, due minuscoli e molto ambiti passeracei come il Pendolino ilia e l'Ilia verde, il microscopico Picchiolo africano, il raro e ambito Indicatore piedigialli, lo Storno codaguzza, la Nettarinia testaverde, il Nicator occidentale, l'Occhialino africano. Dopo il lauto pranzo en-route, procederemo verso sud-est, per raggiungere l'ultima (ma assolutamente "the last but not the least") area del nostro tour, l'Atewa Range. Visiteremo già nel pomeriggio di oggi le aree più basse della riserva, caratterizzate da un habitat di incolto, il cosiddetto farmbush. In questo ambiente contiamo di incontrare qualche novità, come una serie impressionante di cuculi: Cuculo di Klaas, smeraldino africano, di Levaillant e golagialla (quest'ultimo di una rarità assoluta), i Tessitori collonero, di Maxwell e compatto, il Pigliamosche di Tessman, l'estremamente localizzato Bulverde di Baumann. Ci tratterremo ai bordi della boscaglia fino a sera, quando contiamo di veder apparire nel cielo, con la sua caratteristica sagoma e volo, il raro Nibbio dei pipistrelli. Pernotteremo al Nelsban Palace Hotel.

14° giorno) l’Atewa Range Forest Reserve si estende lungo una catena di colline, che corre da nord a sud e i cui versanti, abbastanza ripidi, e le sommità, generalmente piatte, sono ricoperte da una foresta sempreverde che rappresenta un ambiente estremamente localizzato in Ghana: una volta estesa su tutto il Ghana meridionale, questa foresta “d’altura” è confinata ormai a questo parco e gli uccelli che vi potremo incontrare sono molto tipici di questo habitat. Il target principale di quest'area, quello che se potessimo scegliere scambieremmo con tutti gli altri, è il PIgliamosche di Nimba; endemico dell'Upper Guinea Forest, il suo areale va dalla Sierra Leone alla Costa d'Avorio e poi, sulle mappe, c'è un puntolino sull'Atewa Range del Ghana. Questo uccelletto, molto simile al Pigliamosche nero settentrionale, frequenta le aree più elevate del parco ed è prevista una sgambata discretamente impegnativa per raggiungerle. Atewa è un altro buon posto per vedere due dei rapaci più importanti del tour, e cioé il Serpentario del Congo e l'Astore codalunga, ma potremmo vedere qualcosa di nuovo come l'Aquila coronata, il Gimnogene africano, l'Astore africano e il Lodolaio africano. Nuove nettarinie potrebbero essere la Nettarinia verde minore, la Nettarinia panciaoliva e la Nettarinia golablu. Potremmo rivedere spettacolarità come il Martin pescatore dorsocioccolato, l'Averla cuculo golaviola, il Gruccione dai mustacchi. Una lunga teoria di barbetti e barbettini frequentano Atewa e, oltre a qualche specie già incontrata, potremmo aggiungere il Barbettino marezzato e il Barbettino golagialla. Tra le specie più rare di Atewa potremmo incontrare la splendida Averla di macchia multicolore, l'Akalat di pianura e l'Alete pettobruno. Dopo un'intera giornata, purtroppo l'ultima, di ricco ed emozionante birdwatching torneremo al nostro lodge, dove avremo a disposiuzione le nostre camere per rinfrescarci prima di raggiungere l'aeroporto, dove saluteremo le nostre fantastiche guide, la chiave del successo del tour, e diremo addio, o forse arrivederci a questo splendido paese africano. Ci imbarcheremo sul volo per Bruxelles.

15° giorno) arrivo a Bruxelles, coincidenza con il volo per Milano; arrivo a Malpensa e fine del viaggio.



A Shai Hills inizieremo la nostra lista di barbetti (con un pò di fortuna potremo vedere tutte le 13 specie del Ghana!). Questo illustrato nella foto è uno dei barbetti più belli della suite, il Barbetto barbuto (© Ennio Bezzone)




E questo è il piccolo e grazioso Barbettino groppagialla (© Justbirds)




Nonostante siano grossi e colorati, sempre in movimento come sono tra rami e fronde, è spesso difficile ottenerne una buona inquadratura, macchina fotografica o binocolo che sia. Così, vedere all'abbeverata uno di essi, in questa foto un Turaco di Guinea, è un gran bel colpo di fortuna (© Justbirds)




Nonostante i limicoli non siano uno dei pezzi forti del tour in Ghana, un neofita del Continente nero potrebbe farsi una ventina di lifers con essi (per non citare i due limicoli da 90 del tour). Questo è uno dei più belli, la Pavoncella dai bargigli (© Justbirds)




Il tour prevede l'esplorazione di tutte le aree dove vivono tutte le 23 specie di nettarinie del Ghana; alcune sono diffuse e facili da incontrare, per altre è richiesta un pò di fortuna. Quello illustrato nella foto è una delle specie più belle, la Nettarinia splendida (© Charles J Sharp CC BY SA 4.0)




Il Moho è stato recentemente ricollocato nella famiglia dei Cisticolidi: pare infatti essere una colorata e fuori misura cisticola! Avremo occasione di sentirne il musicalissimo canto e di vederne le venuste fattezze in molte delle aree forestate che visiteremo (© Ennio Bezzone)




Lo storno splendente codarame è un iridescente e magnifico endemismo dell'Upper Guinea Forest (© Dick Forsman)




Potremo vedere entrambe le specie di camarottere di foresta: questa è la lungobeccuta Camarottera verdeoliva (© SolomaverickCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




I garruli sono uccelli terricoli che schiamazzano in frotte sul terreno e sui rami più bassi degli alberi; delle tre specie che potremo vedere, questo Garrulo capinero è il più bello (© Charles J Sharp CC BY SA 4.0)




Il Pappagallo cenerino, una delle specie preferite dagli allevatori, potrà essere osservato, nella piena gloria della sua libertà, sia nel parco di Kakum che in quello di Ankasa (© Michael Gwyther-Jones, Creative Commons 2.0 Generic)




Chissà se riusciremo a fare il pieno di un gruppo di uccelli, come ad esempio le 26 specie di pigliamosche! Impresa disperata ma possibile. Se dovessimo scegliere un paio di specie a scapito delle altre, sceglieremmo naturalmente il Pigliamosche di Nimba, uno dei tre o quattro target principali del tour, e, a ruota, il Pigliamosche di Ussher illustrato nella foto, endemico dell'Upper Guinea Forest (© Lucas Lombardo CC BY SA 4.0)




Gruccioni e ghiandaie marine sono macchie colorate che svolazzano su colline e savane. La ghiandaia marina della foto, Ghiandaia marina golablu, è una specie di foresta ed è, forse la più bella, quella preferita tra le cinque specie che potremo vedere (© Francesco Veronesi, CC BY SA 2.0)




Anche la Ghiandaia marina panciablu non scherza (© Charles J Sharp CC BY SA 4.0)




E, riparlando di gruccioni, tutti i gruccioni sono ugualmente belli, ma qualcuno è più bello degli altri (cit. Orwell). Vedremo magnificenze come il Gruccione roseo e il Gruccione carminio settentrionale, ma il Gruccione dai mustacchi e il Gruccione nero (mai nome fu più infelice) della fotografia sono un palmo sopra gli altri (© Dick Forsman)




Tra le decine di piccoli Estrildidi e Viduidi, e cioé estrilde, amaranti, cordon bleu e via cantando, l'Estrilda lavanda è sicuramente il più grazioso (© Justbirds)




Quattro specie di gufi del Ghana sono di rarità stratosferica. Dato per scontato la quasi certa impossibilità di vedere il Gufo pescatore rossiccio, specie misteriosa di cui si sa poco e nulla (ma non ci costa nulla sperare), per le altre tre speriamo e trepidiamo: per il Gufo reale di Fraser, per il Gufo reale di Akun e per il Gufo pescatore di Pel, quello ritratto nella foto (© DKeats CC BY 2.0)




Sono dodici le specie di buceri del Ghana, e con un pò di perseveranza e fortuna, potremmo fare l'en plein, che include la specie ritratta nella foto, una delle più ambite, il Bucero nano beccorosso (© Francesco Veronesi, CC BY SA 2.0)




Come in altri gruppi di uccelli che incontreremo in Ghana, la distribuzione delle 24 specie di bulbul ci permetterebbe, in linea teorica, di vederle tutte, incluse le due endemiche. Quello illustrato nella foto è il Bulverde baffigialli (© Francesco Veronesi, CC BY SA 2.0)




Nel fitto sottobosco circolano uccelli incredibilmente colorati, come questo Gonolek capogiallo (© Dick Forsman), che non dovrà farci venire il mal di testa come per la ricerca, nel fitto sottobosco, di uccelli incredibilmente poco colorati (e per solito dello stesso colore di rami e foglie e, per giunta, assolutamente immobili), come ad esempio...




...akalat, illadopsis e alete, come questa Alete pettobruno (© Francesco Veronesi, CC BY SA 2.0)




Vedremo rapaci di savana, facili da osservare e identificare, e rapaci di foresta, splendidi, magnifici e meravigliosi, due specie soprattutto, le due che l'incontro con le quali varrebbe quello con tutte le altre messe insieme: il Serpentario del Congo e l'Astore codalunga, illustrato in questa foto (© Francesco Veronesi, CC BY SA 2.0)




E comunque anche i rapaci di savana non sono male, soprattutto il tricolore senzacoda, il Falco giocoliere (© Sumeet Moghe, CC BY SA 3.0)




Con fortuna potremmo vedere tre specie di succiacapre e se potessimo sceglierne solo uno, non avremmo ovviamente dubbi: il volo nuziale del Succiacapre vessillario è uno spettacolo incomparabile (© Paul Cools, CC BY SA 3.0)


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