Goa, Kerala & Tamil Nadu
le foreste e gli uccelli endemici degli Western Ghats
19 novembre - 14 dicembre 2016
1° - 26 febbraio 2017

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Galleria Trip Report


Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Nuova Delhi
2° giorno) volo Nuova Delhi - Bangalore e trasferimento al Rajiv Gandhi (Nagarhole) National Park. Ranganthittu Wildlife Sanctuary. Kokkare Bellur
3°/5° giorno) Rajiv Gandhi (Nagarhole) National Park
6° giorno) trasferimento a Masinagudi
7° giorno) Mudumalai National Park (Nilgiri Hills)
8° giorno) trasferimento a Ooty
9° giorno) Ooty (Nilgiri Hills)
10° giorno) trasferimento a Thattekhad
11° e 12° giorno) Dr Salim Ali Bird Sanctuary
13° giorno) trasferimento a Munnar. Bodi Ghat
14° e 15° giorno) Rajamalai Sanctuary, Eravikulam National Park.
16° giorno) trasferimento al Periyar National Park
17° e 18° giorno) Periyar National Park
19° giorno) trasferimento a Kochi e volo a Goa
20°/24° giorno) Goa
25° giorno) volo Goa - Milano Malpensa via Bombay
26° giorno) arrivo a Milano Malpensa


Mappa interattiva




Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: lodge e alberghi di buona levatura in tutte le tappe del tour

Difficoltà: nessuna

Bibliografia: Birds of the Indian Subcontinent, di Grimmett, Inskipp & Inskipp, Christopher Helm;
Field Guide to the Birds of Southern India, di Grimmett & Inskipp, Christopher Helm.

Costo del tour: Euro 5.990 (inclusa Goa)

Numero massimo di partecipanti: quattordici




Il Colombaccio delle Nilgiri è una delle 24 specie endemiche dell'India meridionale, e una delle 16 endemiche degli Western Ghats (© Lip Kee, CC BY-SA 2.0)
 

Il target principale delle nostre avventure in India meridionale saranno, come in ogni Ornitour, le specie endemiche. Nella regione degli Western Ghats ce ne sono be 16 a disposizione e la Nettarinia dorsocremisi, illustrata nella foto, è una delle più belle (© Shrikant Rao, CC BY-SA 2.0)


Intro

L’India, affascinante e misteriosa, sa conquistare il cuore del viaggiatore e restargli impressa nell’anima come nessun paese al mondo. Per secoli i suoi paesaggi, i suoi rumori, il suo popolo hanno stimolato l’immaginazione degli occidentali, riempiendoli di meraviglia. Fu chiamata infatti "il Paese delle Meraviglie" da Mark Twain che, giunto in India nel 1896, tentò di descriverla e che di fronte al gravoso compito scrisse “...niente è stato tralasciato dall’Uomo e dalla Natura per fare dell’India il paese più straordinario che il sole visiti nel suo corso”. L’immenso Subcontinente Indiano, come i geografi chiamano quel triangolo di terra che racchiude diverse entità geopolitiche, è oggi disseminato delle tracce del suo lungo e complesso passato ed è il caleidoscopio di un multiforme e ancor più intricato presente: nello splendido palazzo del Taj Mahal, nei profondi occhi azzurri della gente del Kashmir, nelle vestigia degli imperi, nei voluminosi turbanti degli uomini del Rajaistan, negli occhi a mandorla degli abitanti del Ladakh si può leggere la realtà di un paese che ha vissuto secoli di invasioni e dominazioni straniere ed è riuscito tuttavia ad assorbire tutto quello che vi è arrivato dal resto del mondo, mantenendo sempre intatte le proprie robuste e intricatissime radici. Ma la “nostra” India, l’India della Natura, è anche lo straordinario universo di wilderness che ne fa la patria di leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti e tigri. E patria, naturalmente, di centinaia di specie di uccelli. Questo Ornitour ci porterà nelle aree meridionali dell'India, negli stati di Kerala e Tamil Nadu, patria della maggior parte degli endemismi dell'India continentale (24 su 39); il nostro tour sarà focalizzato sulla regione più meridionale degli Western Ghats, la catena montuosa che corre parallela alla costa occidentale dell'India Meridionale. L'area più a sud di questa catena montuosa, caratterizzata da montagne piuttosto basse e rilievi collinari (l'altitudine massima è di 1.200 metri), corrisponde alle Nilgiri Hills, che esploreremo a fondo alla ricerca dei suoi favolosi endemismi: delle 24 specie endemiche dell'India meridionale, ben sedici sono tipiche degli Western Ghats e, con un pò di fortuna, potremo vederle tutte. Gli Western Ghats, patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, sono di una bellezza suggestiva e rappresentano, contemporaneamente, uno degli otto più importanti hot spot di biodiversità nel mondo e una delle 33 aree mondiali ecologicamente sensibili. Oltre alle aree collinari e montuose dellle Nilgiri Hills e dell'Eravikulam National Park, visiteremo anche due riserve planiziali eccezionalmente ricche di fauna e di uccelli in particolare: il Dr Salim Ali Bird Sanctuary a Thattekkad e la foresta pluviale del Periyar National Park. Completeranno questa eccezionale avventura le esplorazioni dei parchi nazionali di Nagarhole e di Mudumalai e le aree costiere di Goa. Abbiamo lasciato Goa come ultima area dell'itinerario perchè, chi lo volesse, può decidere di non visitarla, accorciando il tour. Goa è eccezionale dal punto di vista del birdwatching, ma tutte le specie endemiche dell'India Meridionale sono più comuni nel Kerala e Tamil Nadu e l'approfondita esplorazione di parchi inclusi nell'itinerario dovrebbe metterci in condizione di vederle tutte prima di arrivare a Goa. Il fascino di questa ex-colonia portoghese, la possibilità di rilassarsi qualche giorno nello splendido resort che abbiamo scelto, la comunque splendida avifauna locale (probabilmente a Goa potremo crocettare una trentina di specie nuove che, per quanto comuni, faranno sempre piacere) ci ha convinti a inserire Goa nell'itinerario, ma di lasciarla opzionale. Comunicheremo a richiesta la detrazione rispetto al prezzo finale del tour. L'itinerario è il seguente: il tour partirà da Bangalore, dove arriveremo con un volo da Nuova Delhi, con un trasferimento al Rajiv Gandhi (o Nagarhole) National Park. Lungo il percorso ci fermeremo al Ranganthittu Wildlife Sanctuary e al paesino di Kokkare Bellur. Poi ci trasferiremo a Masinagudi, ai piedi delle Nilgiri Hills, che sarà la nostra base di partenza per la visita al Mudumalai National Park. Da qui raggiungeremo l'impronunciabile cittadina di Udhgamandalam, o Ootacamund, fortunatamente nota come Ooty: situata a a 2268 metri slm è la migliore area dell'India sud-occidentale dove cercare molte delle specie endemiche tipiche della regione. Tappa successiva sarà Thattekhad, la base di partenza per le nostre escursioni allo splendido Dr Salim Ali Bird Sanctuary. E da qui ci trasferiremo a Munnar, da dove effettueremo le escursioni nelle foreste d'altura del Rajamalai Sanctuary, parte dell'Eravikulam National Park. Prima di Goa visiteremo il Periyar National Park, un favoloso mosaico di habitat, per la maggior parte foreste umide, con appezzamenti di foreste temperate e praterie. A Goa visiteremo tutte le aree ornitologicamente importanti: il lago Carambolim, i campi di Baga, il santuario ornitologico di Bondla, la spiaggia di Mojim, le paludi di Santa Cruz e il Bhagwan Mahavir National Park di Molem. Il programma Ornitour 2015/2016 prevede altri tre tour in India, uno nelle aree settentrionali (Bharatpur, Himalaya & Corbett), uno nelle aree occidentali del paese (Gujarat & Rajastan) e un'avventura alla ricerca della tigre nel Parco Nazionale di Bandhavgarh.


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano – Nuova Delhi. Trasferimento in un hotel nei pressi dell'aeroporto e pernottamento.

2° giorno) volo mattutino Nuova Delhi - Bangalore e trasferimento al Rajiv Gandhi National Park, dove pernotteremo quattro notti al Kabini River Lodge. Il viaggio è discretamente lungo, ma durante il percorso ci fermeremo numerose volte per osservare i nostri primi uccelli indiani. Tra le fermate previste (ma ogni uccello interessante avrà la sua fermata dedicata) due molto interessanti; la prima al Ranganthittu Wildlife Sanctuary, dove una garzaia sul fiume Cauvery è grondante di uccelli: insieme a specie a noi consuete come la Spatola eurasiatica, l'Airone guardabuoi, l'Airone bianco maggiore e il Cormorani comune, vedremo le nostre prime specie di lustro, come il Cormorano indiano, il Cormorano minuto, la Cicogna lanosa, l'Ibis testanera, l'Aninga asiatica. Corollario alla garzaia sono altre specie acquatiche di pregio, come la Dendrocigna minore, l'Occhione maggiore, il Martin pescatore becco di cicogna, e potremmo anche avvistare qualche immobile pezzo di corteccia galleggiante che si rivelerà essere un Coccodrillo palustre. La seconda fermata sarà al villaggio di Kokkare Bellur, dove, letteralmente tra le case, nidifica una colonia di Pellicani beccomacchiato e splendide Cicogne pittate. Tra le specie comuni che vedremo ricordiamo: Ghiandaia marina indiana, Rondine golastriata, Tessitore striato, Avadavat rosso (una delle graziose specie di "bengalini"), Munia pettosquamato, Munia testanera. Arriveremo in serata al nostro lodge e forse riusciremo a fare un'escursione notturna alla ricerca di gufi e succiacapre.

3°/5° giorno) il Parco Nazionale di Nagarhole è anche conosciuto come Rajiv Gandhi National Park per la dedica al primo ministro Rajiv Gandhi, assassinato nel 1991. Nagarhole è un eccellente modo per iniziare il nostro tour nell'India meridionale, e non solo per gli uccelli; il parco ospita infatti magnificenze a quattrozampe come la Tigre del Bengala, il Leopardo, il Cuon (un Canide simile ad un lupo), l'Orso labiato; avremo poche chances di vedere questi carnivori, ma ne avremo molte di incrociare le numerose specie di erbivori che frequentano le praterie della riserva, come il Cervo sambar, il Chital, il Cervo abbaiante. Nagarhole si estende lungo le colline degli Western Ghats ed è coperto da foreste decidue, sia aride che sempreverdi, costituite soprattutto da tek, sandalo e quercia; non mancano aree di praterie e zone umide e ciò spiega la ricchezza dell'avifauna. A Nagarhole entreremo in contatto con l'intera selezione di uccelli indiani e gli appassionati di ogni gruppo troveranno di che divertirsi. A partire dagli amanti dei rapaci, che vedranno le tre specie di avvoltoi asiatici che hanno rischiato l'estinzione: Avvoltoio testarossa, Grifone indiano, Grifone groppabianca (il drastico declino fu causato dal famigerato diclofenac, un farmaco che era somministrato al bestiame e che si dimostrò un veleno letale per gli uccelli che si nutrivano dei cadaveri degli armenti); altri rapaci che potremo vedere sono l'Aquila pescatrice testagrigia, il Nibbio bianco e il Serpentario crestato. Durante le escursioni diurne nel parco, a bordo di jeep scoperte (la presenza di predatori impedisce di muoversi a piedi), potremo vedere un gran numero di uccelli, tra cui alcuni endemismi indiani: Gallopernice rosso, Gallo grigio, Pavone indiano, Quaglia tridattila barrata, Cuculastore maggiore, Malcoa facciablu (una specie di cuculo), Barbetto testabruna, Picchio golastriata, Picchio panciabianca, Picchio cordato, Dorso di fiamma groppanera (anch'esso un picchio), Dendrogazza panciabianca, Garrulo rossiccio (questi ultimi due endemismo degli Western Ghats). Se avremo fortuna vedremo la meravigliosa Pitta indiana e se ne avremo anche di più troveremo tra la chioma degli alberi il Trogone del Malabar. Controlleremo con attenzione gli stormi degli eleganti parrocchetti, perché tra Parrocchetti alessandrini, Parrocchetti dal collare e Parrocchetti testaprugna potrebbero nascondersi più rari, ed endemici, Parrocchetti del Malabar. Tra le specie più comuni e diffuse ricordiamo: Allodola di Jerdon, Averla cuculo maggiore, Minivet piccolo, Fogliarolo frontedorata (le undici specie di fogliaroli, leafbird in inglese, uccelletti magnificamente colorati, appartengono alla famiglia dei Chloropseidae, a distribuzione esclusivamente asiatica), Drongo panciabianca, Garrulo panciarossiccia, Garrulo scimitarra indiano (l'appellativo scimitarra di alcune specie di garruli, si riferisce, ovviamente, alla forma del becco), Prinia pettogrigio, Pigliamosche di Tickell, Codaventaglio cigliabianche, Dendrogazza rossiccia, Nettarinia viola, Oriolo testanera, Dendrogazza rossiccia. Forse altrettanto comuni, ma di una bellezzza mozzafiato, alcune specie che vedremo con piacere estetico: Piccione verde della Pompadour, Pappagallo acrobata vernale, Gruccione barbazzurra, Gruccione testacastana. La nostra guida locale conosce i posatoi diurni di gufi, civette e affini, ma ogni sera effettueremo comunque escursioni notturne per avere le migliori possibilità di vedere questi affascinanti abitanti della notte. Le specie più carismatiche sono il Gufo reale panciamacchiata, l'Assiolo indiano, il Gufo pescatore bruno, il Gufastore bruno, la Civetta macchiata e il Boccadirana di Sri Lanka (i boccadirana sembrano incroci tra gufi e succiacapre, sono straordinariamente mimetici e, quando tengono gli occhi chiusi, appaiono come la naturale prosecuzione del tronco dove sono posati). Durante le escursioni in jeep potremo incontrare qualche specie di mammifero; oltre a quelle già citate, ricordiamo l'Elefante indiano, il Gaur, un gigantesco bovino conosciuto anche come Bisonte indiano, lo Sciacallo dorato, la Lontra liscia, lo Zibetto indiano, la Mangosta collostriato e lo Scoiattolo delle palme tristriato.

6° giorno) dopo un'ulteriore mattinata di birdwatching intorno al nostro lodge, ci trasferiremo a Masinagudi, ai piedi delle Nilgiri Hills; Masinagudi sarà la nostra base di partenza per la visita al Mudumalai National Park. Arriveremo in tempo per iniziare ad esplorare le aree intorno al nostro lodge, il Jungle Retreat, dove pernotteremo due notti. Già oggi pomeriggio potremo vedere alcune specie comuni anche fuori dai confini del parco, che visiteremo domani; tra i rapaci Bianconi eurasiatici e Aquile panciarossiccia occupano i cieli più alti, mentre basse sulle praterie volano eleganti Albanelle pallide. Tra le nostre prime specie delle Nilgiri vedremo il Malcoa sirkeer, il Pettirosso blu indiano, il Picchio muratore panciacastana, il Garrulo beccogiallo, il Cuculo baio, il Canapino beccogrosso.

7° giorno)
situato ai piedi delle Nilgiri, il Mudumalai National Park giunge ai 900 metri di altitudine ed è caratterizzato, per la maggior parte, da foresta decidua, ma sono presenti appezzamenti di foresta umida, foresta a galleria e boschetti di bambù. Le specialità del parco (che ospita ben 12 specie di picchi!) sono la Quaglietta pittata, il Barbetto guancebianche, l'Allodola del Malabar, il Bulbul testagrigia, e il Minivet panciabianca, tutte endemiche dell'India. L'escursione serale che effettueremo intorno al nostro lodge sarà dedicata soprattutto alla ricerca del Succiacapre di Jerdon, una specie presente, oltre che nell'India peninsulare, a Sri Lanka, e alla graziosa Civettina della jungla. Tra le altre specie di Mudumalai ricordiamo: Piccione verde piedigialli, Piccione verde frontegrigia, il bizzarro Rondone arboricolo crestato, Picchio capogiallo, Dorso di fiamma comune, Garrulo panciafulva, Averla cuculo testanera, Codirossone capoblu, Beccafiori di Tickell. Anche Mudumalai ospita una grandiosa selezione di mammiferi, inclusi Leopardo e Tigre, ma anche qui dovremmo avere una gran fortuna per imbatterci nei favolosi felini. Potremmo invece incontrare un paio di specie di scimmie, il Langur delle Nilgiri e il Macaco dal berretto, l'Elefante indiano, il Gaur e forse la Iena striata.

8° giorno) dopoo un'intera mattinata trascorsa a Mudumalai, ci dirigeremo verso Ooty, dove pernotteremo due notti.

9° giorno) Ooty è l'abbreviazione degli impronunciabili nomi di una cittadina, Udhgamandalam o Ootacamund. Ooty si trova a 2268 metri slm ed è la migliore area dell'India sud-orientale dove cercare molte delle specie endemiche tipiche della regione. Purtroppo, come in molte altre parti dell'india, la gran parte delle originarie foreste è stata abbattuta per far posto alle piantagioni di tè, ma i rimanenti appezzamenti di foresta d'altura e di praterie bordate da rododendri e magnolie ospitano uccelli splendidi. Ooty è la migliore area in India dove osservare il delizioso Pigliamosche del Kashmir, svernante dalle alture del Pakistan, l'unica area conosciuta di nidificazione. Da Ooty partiranno le nostre esplorazioni alla ricerca delle specialità di questo tratto delle Nilgiri Hills (conosciute anche come Blue Mountains, le montagne blu), soprattutto alcuni endemismi degli Western Ghats che qui hanno la loro roccaforte: il Colombaccio delle Nilgiri, il Garrulo sghignazzante pettorossiccio, il Garrulo sghignazzante pettogrigio, l'Alacorta panciabianca, il Pigliamosche nerorossiccio e il Pigliamosche delle Nilgiri. Sono naturalmente molte le altre specie che potremo vedere, o rivedere, a Ooty e ne ricordiamo alcune: Pettirosso blu delle Nilgiri, Bulbul cigliagialle, Garrulo scimitarra indiano, Cannaiola di Blyth, Fulvetta guancebrune (una delle più graziose specie appartenenti alla congrega dei garruli), Codirossone capoblu, Tordo testarancio, Nettarinia beccolungo, Picchio muratore vellutato, Cacciaragni minore, Pigliamosche averla alibarrate, Ballerina di foresta, Prinia cenerina, Tordo squamato, Prispolone indiano, Munia golanera.

10° giorno) raggiungeremo oggi Thattekhad, la base di partenza per le nostre escursioni allo splendido Dr Salim Ali Bird Sanctuary, dove pernotteremo tre notti. Il parco è stato dedicato ad una delle più rilevanti figure dell'ornitologia indiana, il dottor Sálim Moizuddin Abdul Ali, l'uomo conosciuto come "the birdman of India", uno dei primi a organizzare e condurre ricerche sistematiche sull'avifauna del Subcontinente Indiano.

11° e 12° giorno) il santuario ornitologico Salim Ali si sviluppa su di un ecosistema costituito da foreste planiziali, praterie, foreste a galleria e tratti di foresta arida, che costituiscono una tale varietà di habitat da rendere questo parco uno dei più ricchi di uccelli dell'intera India e di conseguenza, una delle aree più importanti e produttive per il birdwatching. Salim Ali Bird Sanctuary è anche il parco con il maggior numero si specie endemiche degli Western Ghats e nei due giorni che lo visiteremo avremo ottime possibilità di rivedere specie già viste in precedenza (o magari di colmare lacune dovute a sfortuna) e di vederne di nuove: Parrocchetto del Malabar, Bucero grigio del Malabar, Dendrogazza panciabianca, Garrulo rossiccio, Nettarinia dorsocremisi, Garrulo sghignazzante di Wynaad, Pigliamosche blu panciabianca, Erbarolo codalarga. Le escursioni notturne nelle aree intorno al parco ci faranno incontrare splendide creature come l'impressionante Gufo reale panciamacchiata, l'Allocco ocellato, il Barbagianni baio orientale, l'Assiolo orientale, il Gufo pescatore bruno, il bizzarro Succiacapre orecchiuto.

13° giorno) raggiungeremo oggi Munnar, dove pernotteremo tre notti. Lungo la strada ci fermeremo a Bodi Ghat, una delle poche aree di questa regione dove è possibile vedere il Bulbul golagialla, una specie endemica confinata ad una manciata di località negli stati dell'Andhra Pradesh, Karnataka e Tamil Nadu. A Bodi Ghat è abbastanza comune, ma dovremo faticare un poco per cercarlo tra i comunissimi Bulbul baffirossi e Bulbul culorosso. Avremo anche l'occasione di vedere altre splendide specie, come la Quaglietta della jungla, il Barbetto frontecremisi e la Nettarinia di Loten.

14° e 15° giorno) Munnar è un'altra stazione collinare di estremo interesse per il birdwatching. La cittadina sarà la base per le nostre esplorazioni del Rajamalai Sanctuary, che fa parte dell'Eravikulam National Park. Rajamalai è una regione di colline ricoperte da praterie inframezzate da appezzamenti di foresta (shola nella lingua locale). La specie target di quest'area è la Pispola delle Nilgiri e, dopo aver assolto il compito di crocettare questa non particolarmente venusta specie (come tutte le pispole, del resto), ci dedicheremo all'osservazione di tutte le altre creature alate della zona, tra cui potremo vedere splendidi rapaci come l'Aquila nera e la, per noi comune, Aquila di Bonelli, la Salangana indiana, il Rondone codaspinosa dorsobruno, il Rondone codaforcuta, il Minivet scarlatto, il Pigliamosche pettobruno, il Pigliamosche azzurrino, il Luì di Tickell, il Luì verdastro, il Luì coronato occidentale, il Canapino asiatico. Avremo buone opportunità di vedere il Tahr delle Nilgiri, una capra selvatica endemica dell'India meridionale, in pericolo di estinzione ma, fortunatamente, ancora abbastanza comune nell'Eravikulam National Park.

16° giorno) ci trasferiremo oggi al Periyar National Park, uno dei più vasti parchi nazionali dell'India, e uno dei più popolari, soprattutto per essere uno dei posti migliori dove vedere, in India, elefanti autenticamente selvatici. Pernotteremo tre notti in un lodge di Thekkady.

17° e 18° giorno) Periyar è caratterizzato da un mosaico di habitat, per la maggior parte foreste umide, con appezzamenti di foreste temperate e praterie. Al centro della riserva, che si estende su 777 kmq e su altitudini che vanno da 150 a 2019 metri slm, si trova un lago artificiale che si è formato dopo la costruzione di una diga sul fiume Periyar. Sugli alberi morti che bordano la riva si appollaiano Aninghe asiatiche e Cormorani indiani, e in cielo volano Rondini boscherecce cenerine e Rondoni codaspinosa groppabianca. A volte gli Elefanti e qualche altra specie di mammifero esce dalla foresta per venire ad abbeverarsi al lago. Esploreremo tutti gli ambienti alle varie altitudini, per avere le migliori possibilità di vedere la maggior parte delle specie tipiche locali. La check-list che compileremo a Periyar potrà superare facilmente le cento specie, di cui ricordiamo: Ibis bianco, Ibis nucarossa, Cicogna pittata, Tarabusino nero, Nitticora della Malesia, Germano beccomacchiato indiano, Serpentario crestato, Aquila pescatrice testagrigia, Aquilastore variabile, Baza nero, Pavoncella caruncole rosse, Jacana codalunga, Piccione imperiale montano, Piccione imperiale verde, Tortora smeraldina, Martin pescatore nano orientale, Martin pescatore di Smirne, Gruccione codazzurra, Barbetto ramatore, Succiacapre indiano, Bucero maggiore, Cuculo drongo, Cuculo alicastane, Pigliamosche codaruggine, Averla bruna, Garrulo frontescura, Drongo panciabianca, Drongo nero, Cincia dalle redini, Munia testanera. Il parco ospita numerose specie di mammiferi, il più importante delle quali è, naturalmente, la Tigre, ma le possibilità di vedere questo splendido felino sono, anche qui, praticamente zero. Sarà più facile incontrare specie diurne, come il Cervo sambar, il Cervo topo, il Muntjac, l'Elefante, il Gaur, lo Scoiattolo volante del Malabar, lo Scoiattolo striato fosco, lo Scoiattolo delle palme, la Lepre indiana, il Langur grigio.

19° giorno)
trasferimento a Kochi, dove ci imbarcheremo per Goa. Dall'aeroporto raggiungeremo il nostro splendido resort sull'Oceano Indiano, il Taj Holiday Village, dove pernotteremo sei notti.

20°/24° giorno) in questi cinque giorni esploreremo tutti gli ambienti tipici della regione costiera di Goa; la successione delle aree visitate può cambiare a seconda delle condizioni atmosferiche o di particolari esigenze di birdwatching, ma la più probabile è quella riportata di seguito. Nei campi di Baga vedremo Calandri maggiori e Calandri di Blyth, con qualche chance di incontrare specie più difficili, come l'Allodola orientale e la Cappellaccia del Malabar; nelle aree umide disseminate tra le risaie disseccate vedremo Beccaccini dorati maggiori, Galli acquaioli pettobianco e molte specie di limicoli tipicamente europei; sui rametti secchi e sui fili elettrici svolazzano in continuazione Ghiandaie marine indiane, Gruccioni verdi, Dronghi neri, Saltimpali bianconeri, Storni rosei, Maine della jungla, Munie groppabianca, Beccodargento asiatici; in cielo diverse specie di rapaci, come il Nibbio bramino, il Falco di palude, la splendida Albanella bianconera, l'Albanella pallida, lo Shikra. Aspetteremo il tramonto sulla veranda dell'hotel Beira Mar, che si affaccia su una palude con Tarabusini cannella, Schiribille grigiate e Ralli pettorossiccio. Le saline di Santa Cruz sono una festa di limicoli: tra le numerose specie comuni, incontreremo qui il Piro piro del Terek e il Piviere dorato asiatico. Il lago Carambolim è uno spettacolo di avifauna: oltre alle specie tipicamente indiane, potremo vedere una concentrazione di centinaia di Polli sultani testagrigia, che si alimentano nelle zone erbose del lago; tra le altre specie, ricordiamo il Cormorano minuto, la Garzetta intermedia, il Nibbio bianco, l'Aquila minore, il Falco pescatore, la deliziosa Pernice di mare minore, la Jacana alibronzo, il Cucal maggiore, il Gruccione codazzurra, il Drongo cenerino, l'Averla cuculo maggiore, lo Storno codacastana. L'uccello più suggestivo della sorgente di Salim Zoa è lo splendido Allocco bruno, ma vedremo anche interessanti Passeriformi, come il fantastico Pigliamosche del paradiso asiatico, il Pigliamosche blu di Tickell, il Monarca nucanera, la Fulvetta guancebrune. Sulla costa dell'oceano indiano a Mojim vedremo i limicoli tipici di questo ambiente, come la Pittima minore e il Chiurlo piccolo, insieme a specie più interessanti, come il Corriere di Leschenault e il Corriere mongolo; vedremo anche la maestosa Aquila pescatrice panciabianca, la Garzetta del reef occidentale, il Gabbiano di Heuglin, il Gabbiano delle steppe, il Gabbiano di Pallas, la Sterna maggiore, la Sterna crestata, la Sterna di Rüppell; e nelle aree steppiche antistanti la costa, avremo buone chances di osservare il Cuculastore comune, il Barbetto testabruna, il Picchio rossiccio, la Rondine codafili, la Rondine golastriata. In uno dei giorni di Goa ci sveglieremo all'alba per visitare il Molem Wildlife Sanctuary, dove visiteremo le foreste che si estendono alle falde degli Western Ghats. Molem è un mosaico di ambienti naturali, che vanno dalla foresta ai campi coltivati, dal fiume alla praterie. A Molem sono state registrate centinaia di specie di uccelli, tra cui 14 delle 39 specie endemiche indiane. Oltre a vedere un grande numero di specie, ci delizieremo con alcuni degli uccelli più suggestivi e spettacolari di questa regione. Ne ricordiamo alcune: il meraviglioso Trogone del Malabar, il delizioso Picchio cordato, i due rari martini, il Martin pescatore capinero e il minuscolo Martin pescatore nano orientale, l'invisibile Boccadirana di Sri Lanka, il Bucero bianconero del Malabar, l'Aquila pescatrice testagrigia, l'Aquila nera, il Falco pecchiaiolo orientale, il Drongo codaracchetta maggiore, la splendida Pitta indiana, il Rondone codaspinosa groppabianca, la Rondine boschereccia cenerina. Tra le specie endemiche indiane, potremo vedere il Gallo grigio, il Parrocchetto del Malabar, il Bucero grigio del Malabar, il Codaventaglio pettomacchiato, il Tordo fischiatore del Malabar. Vedremo anche farfalle multicolori e rettili volanti; non sarà invece facile, nella foresta, incontrare qualche mammifero, ma vedremo certamente il Cervo pomellato e il bellissimo Scoiattolo gigante del Malabar.

25° giorno) volo Goa - Bombay e coincidenza per Milano Malpensa.

26° giorno) arrivo a Milano Malpensa nelle prime ore del mattino e fine del viaggio.
 

Lungo i rilievi degli Western Ghats, il Bucero grigio del Malabar, illustrato nella foto, rimpiazza il Bucero grigio indiano, diffuso in tutto il resto dell'India (© Dhruvaraj S, CC BY 2.0)




I pigliamosche sono una gioia per gli occhi, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi e, a giudicare dalla venustà del Pigliamosche nerorossiccio illustrato nella foto (una delle tre specie di pigliamosche endemiche dell'India), soprattutto qui (© Antony Grossy, CC BY 2.0)




Per quanto monocromo, in quanto a bellezza anche il Pigliamosche delle Nilgiri non scherza; anche questa specie è endemica dell'India e il suo areale è limitato alle Nilgiri Hills (© N. A. Naseer, CC BY-SA 2.5 IN)




Gufi, allocchi e civette sono da sempre tra le "prede" più ambite dei birdwatcher, in virtù, o meglio, a causa delle abitudini riservate e notturne. Questo Ornitour ci permetterà di vedere una decina di specie di Strigiformi (e qualche altra rarità crepuscolare come succiacapre e boccadirana). La fotografia illustra un corrucciato Gufastore bruno (© Justbirds)




Entrambe le specie di bulbul endemiche sono confinate al sud del paese. Il Bulbul testagrigia, illustrato nella foto, sarà uno dei nostri target principali a Mudumalai (© Srihari Kulkarni, CC BY 2.0)




Il Garrulo rossiccio è un altro endemismo delle regioni meridionali dell'India; fortunatamente è abbastanza comune e dovremmo avvistare questa specie in diverse aree dell'itinerario (Yathin Sk, CC BY 2.5)




Il Pigliamosche del Kashmir è una delle gemme del Subcontinente Indiano; l'unico territorio sicuro di nidificazione è nelle montagne del Pakistan (fuori da ogni possibilità di birdwatching); fortunatamente sverna regolarmente nel sud dell'India e Ooty è il posto dove avremo le migliori opportunità di vederlo (© Bhargav Dwaraki, CC BY-SA 3.0)




Le undici specie di fogliaroli, leafbird in inglese, uccelletti magnificamente colorati, appartengono alla famiglia dei Chloropseidae, a distribuzione esclusivamente asiatica). Quello nella fotografia è il Fogliarolo frontedorata (© Justbirds)




Per quanto i carnivori siano le specie più ambite tra i mammiferi, a volte un mangiaerba riveste più interesse che un felino: questo Tahr delle Nilgiri è un ungulato endemico delle colline omonime (© Navaneeth Kishor, CC BY-SA 3.0)




Ma spesso, anzi quasi sempre, è vero il contrario: l'emozione suscitata dall'incontro con, ad esempio, la Tigre del Bengala non ha eguali. Per quanto le chance di vedere questo meraviglioso felino siano pochissime, il fatto che sia presente in quasi tutti i parchi che visiteremo e che passeremo in quei parchi numerose ore, sia all'alba che al tramonto, ci autorizza a sperare assai (© Justbirds)




Degli endemismi dell'India meridionale questa Pispola delle Nilgiri è la meno attraente (e quale pispola del mondo è attraente?); ma ce la godremo lo stesso (© Nishad H. Kaippally, CC BY-SA 3.0)




Garruli e affini sono un gruppo caratteristico di uccelli asiatici: dai minuscoli garruli-scricciolo ai comparativamente enormi garruli scimitarra, l'avifauna indiana comprende decine di specie di questo intrigante assembramento. Il Garrulo scimitarra indiano è una delle specie più belle; è diffuso anche in altre aree del paese, ma negli Western Ghats è più facile incontrarlo (Cks3976, CC BY-SA 3.0)




A Goa, ma anche in altre zone umide del nostro itinerario, vedremo la possente Aquila di mare panciabianca (© Justbirds)


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