Borneo
cacciatori di teste e "uomini delle foreste" (e molti uccelli, of course)
24 luglio - 10 agosto 2016

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Intro

Borneo, l’isola dei Dayaki, i temibili cacciatori di teste! L'isola che, pur se non fu mai vista da Emilio Salgari, fu immaginata e raccontata dallo scrittore in termini molto vicini alla sua effettiva realtà. La meta di qesto avventuroso Ornitour è il Sabah, la regione settentrionale del Borneo, amministrativamente appartenente alla Malesia. Si pensa che le foreste tropicali malesi, incluse quelle del Borneo, siano vecchie più di 150 milioni di anni, anni che hanno creato mondi fiabeschi fatti di grandi felci, di giganteschi baniani incrostati da muschi e licheni, coloratissime orchidee, enormi rafflesie, intrecci di liane ed epifite. Mondi che sono il paradiso degli entomologi, che si perdono nella vista farfalle lievi e insetti misteriosi; il paradiso dei birdwatcher, che vi possono incontrare centinaia di specie di uccelli rari. E sono anche l'eldorado dei grandi mammiferi, dalle grandi scimmie ai piccoli tarsi (parenti comunque dei primati), dai misteriosi colughi alle civette (carnivori simili alle genette), dai felini agli scoiattoli volanti. Forse non riusciremo a vedere alcuna specie di carnivoro (il Leopardo nebuloso, il Gatto marmorizzato, il Gatto testapiatta e gli altri leggendari felini asiatici sono rari e schivi), ma avremo ottime chances di infilare un'eccezionale serie di scimmie e scimmioni, a partire dal celebre "uomo della foresta", che nelle lingue indo-malesi è la traduzione di Orang Utan, la scimmia più famosa dell'intero continente asiatico ed endemico del Borneo, ma anche della bizzarra Nasica e dal vocifero Gibbone, anch'essi endemici dell'isola. L’itinerario di questo affascinante viaggio si snoda nel Borneo settentrionale, dove inizieremo il nostro birdwatching nelle lagune, praterie e paludi intorno alla città di Kota Kinabalu; proseguiremo poi per il Mount Kinabalu National Park, fermandoci lungo il percorso alla Rafflesia Forest Reserve, dove vedremo le prime rafflesie, i fiori più grandi del mondo (la corolla dei loro cinque petali arriva a misurare fino ad un metro di diametro). Sia in questa riserva, situata nella catena montuosa del Crocker Range, che al Mount Kinabalu avremo l'opportunità di esplorare a fondo l'habitat tipico di questi due parchi, la foresta montana. Continueremo poi con la visita ad altri due parchi, caratterizzati da un ambiente di tutt'altra natura (è proprio il caso di dirlo!) e cioè la misteriosa foresta pluviale planiziale: passeremo però prima a fare una capatina alle Grotte di Gomantong, dove assisteremo ad uno spettacolo che può essere considerato contemporaneamente affascinante e raccappricciante. Le due aree di jungla pluviale sono quelle di Sukau, che si estende lungo il fiume Kinabatangan, e la Danum Valley, un eccezionale esempio di conservazione della natura: con più di 275 specie di uccelli registrati entro i suoi confini, i suoi 438 kmq di foresta planiziale rappresentano una delle migliori aree ornitologiche del pianeta. Come si evince dalla galleria fotografica allegata all'itinerario dettagliato, questo tour ci permetterà di vedere centinaia di specie di uccelli, dai sobri e apparentemente insignificanti garruli & bulbul (il Borneo ne ospita circa sessanta specie!) a spettacolari arcobaleni, in forme e colori di barbetti, gruccioni e trogoni. Come in ogni Ornitour dedicheremo la nostra attenzione e il nostro impegno (saremo comunque aiutati da un piccolo stuolo di guide e ranger forestali che hanno una profonda conoscenza degli uccelli e dei posti dove trovarli) nella ricerca delle specie endemiche: il Borneo ne conta un numero che, a seconda delle varie interpretazioni tassonomiche, va da 35 a 40, con uccelli strani e spettacolari come il Testariccia (unico rappresentante della famiglia dei Pityriaseidae, rapaci possenti come il Serpentario del Kinabalu e graziosi come il Falchetto frontebianca, minuscoli passerotti come il Mozzicoda del Borneo e il Macchiarolo amichevole. Per chi avesse tempo e denaro a disposizione, c'è la possibilità di agganciare il presente tour a quello in Malesia.



Sopra: la foresta d'altura che si arrampica lungo i fianchi del Monte Kinabalu, uno dei due habitat montani (l'altro è la Rafflesia Forest Reserve) che esploreremo durante il tour. Sotto: l'altro habitat è quello della misteriosa jungla pluviale, che visiteremo nella Danum Valley (nella foto) (© Rob and Stephanie Levy, CC BY 2.0)



I Fasianidi sono tra gli uccelli più belli del mondo (su tutti i monal e tragopan himalayani); nella Danum Valley potremo vederne quattro specie, inclusa questa curiosa Pernice crestata (ma non ci si lasci trarre in inganno: le grosse dimensioni e i colori accesi non voglioni assolutamente dire che sarà facile vederla, anzi...) (© Brian Gratwicke, CC BY 2.0)


Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Kuala Lumpur via Roma
2° giorno) volo a Kota KInabalu. Birdwatching periferia Kota Kinabalu
3° giorno) Rafflesia Forest Reserve. Trasferimento a Kota KInabalu National Park
4°/7° giorno) Kota KInabalu National Park
8° giorno) trasferimento a Sukau. Grotte di Gomantong
9° e 10° giorno) Sukau
11° giorno) trasferimento al Borneo Rainforest Lodge
12°/16° giorno) Danum Valley
17° giorno) trasferimento Lahad Datu e volo a Kuala Lumpur via Kota KInabalu. Volo a Roma
18° giorno) arrivo a Roma e coincidenza per Milano


Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: alberghi e lodge di buona levatura lungo tutto il tour; a Sukau il lodge è molto semplice, ma con servizi privati

Difficoltà: a Sukau e nalla Danum Valley il caldo umido può essere molto fastidioso; sul Kota Kinabalu un'ascensione impegnativa ma alla portata di qualsiasi partecipante in buona salute

Bibliografia: A Field Guide to the Birds of Borneo, Sumatra, Java and Bali, di MacKinnon & Phillipps, Oxford University Press
Phillipps' Field Guide to the Birds of Borneo: Sabah, Sarawak, Brunei and Kalimantan, di Q. Phillipps and K. Phillipps, John Beaufoy Books
A Field Guide to the Birds of Borneo, di Susan Myers, New Holland Publishers

Costo del tour: Euro 3.990

Numero massimo di partecipanti: quattordici


Mappa interattiva






Questo grazioso Pigliamosche bianconero è abbastanza comune al Mount Kinabalu National Park. E' uno delle quadi trenta specie di pigliamosche del Borneo (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)


 
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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo pomeridiano Malaysian Airlines Milano – Kuala Lumpur, via Roma.

2° giorno) arrivo a Kuala Lumpur e coincidenza per Kota Kinabalu, dove arriveremo in mattinata e pernotteremo. Kota Kinabalu è la capitale del Sabah, la regione più settentrionale del Borneo, appartenente politicamente alla Malesia (la maggior parte del territorio del Borneo, la provincia di Kalimantan, appartiene all'Indonesia ed una piccola area nord-orientale dell'isola rappresenta un'entità autonoma, il Sultanato del Brunei). Dopo il check-in in albergo e un pò di riposo, partiremo alla volta della periferia della città, dove cominceremo il nostro birdwatching in terra malese. Kota Kinabalu, con quasi 600.000 abitanti è la sesta città per popolazione della Malesia e, nonostante la sua modernità, ospita alcune aree naturali molto interessanti per i birdwatcher, come lagune retrodunali, praterie, spiagge fangose e arbusteti. Potremo vedere le specie più comuni, come l'Airone guardabuoi (la sottospecie orientale è però sulla via della speciazione), la Garzetta comune, l'Airone bianco maggiore, l'Airone rosso e, un pò più interessanti per noi la Garzetta del reef orientale, l'Airone striato, l'Airone intermedio, la Sgarza di Giava, il Tarabusino giallo, il Tarabuso cannella e forse, qualora avesse deciso di non tornare ai suoi territori di nidificazione in Asia settentrionale, la Garzetta della Cina. Molti limicoli zampettano sulla spiaggia e ai bordi delle lagune e controlleremo con molta attenzione corrieri e pivieri perché tra di essi potrebbe esserci il Corriere di Malesia, un limicolo raro e vulnerabile molto simile al nostro Fratino. Tra gli altri limicoli d'interesse potremmo incrociare il Gambecchio ditalunghe, la Pernice di mare asiatica, il Beccaccino codaspillo, il Beccaccino dorato maggiore (una specie diffusa in tutte le regioni tropicali africane e asiatiche). Cercheremo nelle aree più vegetate le specie di Rallidi che frequentano quest'area; tra le "prede" più ambite: Schiribilla dai sopraccigli, Gallo acquaiolo pettobianco, il bizzarro Gallorallo acquaiolo, Rallo bandacamoscio, Pollo sultano comune (ma la locale sottospecie dovrebbe presto essere specie buona con il nome di Pollo sultano dorsonero). Investigheremo con attenzione i cespugli e boschetti dell'area per le specie più diffuse (ma comunque interessanti) di questa regione del Borneo; tra di esse ricordiamo: Martin pescatore dal collare (una specie diffusa dal Mar Rosso a quasi tutte le isole del Pacifico; molte delle sottospecie saranno probabilmente specie buone), Picchio della Sonda, Bulbul culgiallo, Nettarinia dorsoliva, Tortora macchiata, Tortora zebrata, Prinia panciagialla, Storno splendente asiatico, Rondine boschereccia pettobianco, Trillatore bianconero, Rondone delle palme asiatico, Gruccione golazzurra, Munia castana.


Non ci aspettiamo di vedere molti limicoli in questo viaggio, ma le spiagge e le paludi di Kota Kinabalu potrebbero portarci qualche bella e rara specie, come questo (inanellato) Corriere di Malesia (© JJ Harrison,  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Altrettanto dicasi per i Rallidi, ma quelli che potremmo vedere a Kota Kinabalu sono tutti di gran pregio. Quella illustrata nella foto è una Schiribilla dai sopraccigli (© JJ Harrison,  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




A Kota Kinabalu inizieremo al nostra checklist di uccelli tipici del sud-est asiatico; tra i più comuni questo Bulbul culgiallo (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)
3° giorno) ci alzeremo di buon'ora per iniziare la nostra avventura nella jungla malese. La destinazione di oggi è il Kota Kinabalu National Park, ma prima effettueremo una digressione verso sud per raggiungere la Rafflesia Forest Reserve, uno splendido parco nella catena montuosa del Crocker Range. La Rafflesia Forest Reserve condivide molte specie di uccelli con quello del Kota Kinabalu, ma gran parte delle sue foreste si estendono ad altitudini più basse del Kinabalu e alcune delle specie sono più facilmente osservabili qui, se non addirittura assenti sul Kinabalu. La riserva fu istituita nel 1984 per proteggere le numerose specie di rafflesia presenti nel parco: le piante del genere Rafflesia, caratterizzate da fiori enormi che possono anche arrivare ad un metro di diametro, sono tipiche del sud-est asiatico e sono tanto presenti nella cultura popolare di diversi stati da essere considerate il loro fiore ufficiale; la discrepanza tra la bellezza del fiore e il "profumo" che emana colpisce chi si avvicina: l'impollinazione della rafflesia è provveduta dai numerosi insetti che sono attratti dal fiore in virtù di questo "profumo" e cioé una terribile puzza di carne marcia! Durante il tour ne vedremo diverse specie, anche se incontrarle in piena fioritura non sarà facile in quanto essa dura pochissimi giorni. Tra i moltissimi uccelli della riserva, la specie più importante è lo spettacolare Beccolargo di Whitehead, ma potremo vederne molte altre, inclusi i primi endemismi, come il possente Serpentario del Kinabalu (nonostante l'eponimo, questa aquila endemica del Borneo è presente anche in altre aree dell'isola), il Cacciaragni minore, il Cacciaragni di Whitehead (questo eponimo è molto frequente nell'avifauna malese: l'esploratore britannico John Whitehead viaggiò estensivamente in Malesia, Borneo e Filippine e una decina di specie ne ricordano il nome, incluso una specie extra-limital, il Picchio muratore corso), il Piccione imperiale montano, la Tortora smeraldina, il Barbetto del Borneo, il Fogliarolo del Borneo, il Bulbul cinereo, il Bulbul del Borneo, il Garrulo di Temminck, il bizzarro Garrulo sghignazzante testanuda, il Garrulo codacorta, lo Shama groppabianca, la Dendrogazza del Borneo, l'Occhialino pigmeo, la Munia fosca. Nel pomeriggio raggiungeremo il Kota Kinabalu National Park, dove pernotteremo cinque notti in un grazioso cottage hotel ai piedi della montagna. Dopo il check in in hotel, una lauta cena e un briefing sul programma dei giorni successivi, usciremo per la nostra prima escursione notturna, alla ricerca di gufi e succiacapre, come la Civettina dal collare e l'Assiolo montano.

Le 28 specie del genere Rafflesia sono endemiche del Sud-Est Asiatico e questa Rafflesia keithii la è del Borneo settentrionale; potremo vedere questo gigante del mondo floreale (80 cm di diametro, ma alcune specie arrivano ad un metro!) nella Rafflesia Forest Reserve (© Steve Cornish, CC BY 2.0)




Alla Rafflesia Forest Reserve inizieremo la "conta" dei garruli, una famiglia tipica dell'Asia (ma presente anche in Africa Subsahariana); tutti di piumaggio sobrio, tutti infrattati nel folto del sottobosco; alcuni comuni e chiassosi, altri perfettamente silenziosi. Aiutati dalla nostra guida, che ha profonda conoscenza dei luoghi e degli uccelli, cercheremo di vederne il più possibile rispetto alle quasi sessanta specie del Borneo. Quello illustrato nella foto è un Garrulo codacorta (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)
4°/7° giorno) il parco nazionale di Kota Kinabalu è dominato dal monte omonimo, un massiccio di granito che si eleva per 4101 metri sulle piane coltivate che lo circondano. Il paesaggio è di una bellezza incredibile: la foresta pluviale delle pendici più basse si dipana attraverso un tappeto di fonti sulfuree e di gigantesche rafflesie. Dai 1000 metri slm, la foresta assume i caratteri montani e, via via che si sale, i castagni e le querce lasciano spazio alle essenze tipiche della foresta nebulosa, vere e proprie sculture arboree incrostate di muschi, licheni e orchidee. Al di sopra della linea degli alberi le praterie d’altura sono interrotte qua e là da maestosi costoni rocciosi. La vita animale del Kota Kinabalu è spettacolare e due terzi delle specie animali che vivono nel parco sono endemiche. Faremo un birdwatching relativamente comodo percorrendo le strade principali del parco, sbinocolando a destra e a manca sulla chioma degli alberi che bordano la via, ma per cercare le specie più rare e localizzate dovremo percorrere i sentieri che entrano nella foresta più fitta. Ogni sezione altitudinale ha la sua avifauna, ogni ambiente ha la sua avifauna; in foresta sperimenteremo le gioie e le frustrazioni di un birdwatching che potrebbe non essere fruttifero per un'ora o più e poi, improvvisamente, all'arrivo della bird-wave, l'onda di uccelli, non sapremo più dove puntare il binocolo tra le venti e più specie che ci svolazzano vicine: Picchi dorsoarancio, Orioli nerocremisi, Averle cuculo panciabarrata, Picchi muratori vellutati, Bulbul ocracei, Garruli sghignazzanti cappuccio castano, Dronghi cenerini, Dronghi piumati, Gazze verdi, Dendrogazze del Borneo, Pigliamosche indaco, Occhialini capinero; tanto per citare solo alcune delle specie di questi policromi, chiassosi e meravigliosi stormi. Avremo qualche possibilità di vedere le due pernici endemiche del Borneo, le Pernici pettorosso e testacremisi, che, nonostante siano discretamente colorate, hanno abitudini molto elusive e silenziose, tanto che l'incontro con anche una sola delle due specie sarebbe uno dei successi del tour. Una caratteristica delle foreste dell'Asia è quel corteo di garruli, bulbul, garruli scricciolo, garruli averla, garruli pigmei, garruli cincia tipici sia delle foreste pluviali che di quelle di altura; al Kota Kinabalu cominceremo la nostra collezione che, a seconda della fortuna, potrebbe esser più o meno ricca: Garrulo averla di Blyth, Garrulo sghignazzante della Sonda, Garrulo sghignazzante nero, Garrulo di Temminck, Bulbul ocraceo sono solo alcune delle specie che potremo vedere. Ma non mancheranno gli spettacoli della natura, uccelli splendidamente colorati (ma anch'essi non facili a vedersi, chè di solito trogoni e barbetti se ne stanno fermi fermi tra le liane); comunque abbiamo ottime chance, anche perché accompagnati da un'espertissima guida locale, di vedere splendori quali il Trogone di Whitehead, il Trogone groppacannella, il Beccolargo di Whitehead, il Barbetto montano, il Barbetto nucadorata, il Barbetto capirosso, l'Oriolo nerocremisi, il Fogliarolo aliazzurre. Uno dei nostri target al Kinabalu è lo strano, e bellissimo, Cacciafrutta, una specie di non sicura collocazione tassonomica, ma che probabilmente è affine ai tordi. Lungo il sentiero principale che conduce alla sommità, saremo spesso salutati dalle curiose tupaie, mammiferi simili a scoiattoli che approfittano dei resti dei picnic consumati nelle aree dedicate. Arrivati nelle aree più elevate del parco, esploreremo le praterie e i radi arbusti alla ricerca del target principale di questo habitat, il Macchiarolo amichevole, una specie vagamente affine alle nostre locustelle e acrocefali; speriamo che il suo nome vernacolare corrisponda al vero! Sulla sommità del Kinabalu potremo vedere altre specie delle aree aperte, come il Bulbul flavo, la Cettia della Sonda, l'Occhionero (una delle molte specie di occhialini asiatici). Con tutto il cielo a disposizione scruteremo le nuvole alla ricerca di rapaci, primo fra tutti il Serpentario del Kinabalu, endemico delle aree montane del Borneo, ma anche dell'Aquila nera e dell'Aquilastore di Blyth. Nei quattro giorni pieni che passeremo al Kinabalu avremo mille occasioni di vedere molte altre specie di uccelli, tra cui altri endemismi di quest'area; tra quelli che non abbiamo ancora citato, ricordiamo: Barbetto montano, Zufolatore del Borneo, Tordo di Everett, Pigliamosche della jungla dai sopraccigli, Yuhina crestacastana (fino a poco tempo fa si pensava che le yuhine, uccelli esclusivamente asiatici, fossero affine ai garruli, ma recenti revisioni le hanno sistemate tra gli occhialini), Beccafiori groppagialla, Garrulo scricciolo montano, Mozzicoda del Borneo, Pigliamosche blu del Borneo. Qualora nel nostro gruppo ci sia qualche appassionato di botanica, si potrà lustrae gli occhi perchè, oltre alla splendida vegetazione arborea della foresta, il parco ospita più di 1.500 specie di orchidee e nove specie di nepente, le piante carnivore. E il naturalista più generalista potrà godersi enormi farfalle, insetti multiformi e qualche mammifero, come il Petaurista macchiato (uno scoiattolo volante) e il Presbite rosso, una scimmia dal mantello color mattone.

Uno dei giorni che trascorreremo al Kinabalu effettueremo un'escursione a Poring Hot Springs, una stazione turistica che è stata costruita intorno alle fonti sulfuree dell'area. Nonostante sia una popolare destinazione per i turisti locali, l'area è ricca di uccelli sensazionali, più facili a vedersi qui che non al Kinabalu. Due i target di assoluta preminenza, entrambi di una bellezza mozzafiato, entrambi endemici: la Pitta bandablu e il Beccolargo di Hose. Ci vorrà fortuna e persistenza, ma contiamo sulla profonda conoscenza dell'area da parte della nostra guida. Insieme alla Pitta bandablu potremmo vedere la cugina Pitta fasciata del Borneo, anch'essa endemica da quando la Pitta fasciata è stata splittata in tre (di Malesia, del Borneo e di Giava). Tra le altre specialità che potremo vedere a Poring ci sono la Tortora cuculo rossiccia, la bellissima Tortora beccafrutta jambu, il Pappagallo acrobata capoblu, il Martin pescatore collorossiccio, il Malcoa di Raffles, il Malcoa pettocastano, il Pigliamosche della jungla codacastana, il Cacciaragni beccolungo, l'Occhialino di Everett. E cercheremo di identificare la lunga serie locale di bulbul e garruli, tra cui: Bulbul pettosquamato, Bulbul occhirossi, Bulbul guancegrigie, Garrulo scimitarra dorsocastano, Garrulo testagrigia. Ma in mezzo a questi sobri uccelletti, sobri ma comunque interessanti, potremmo rimanere incantati davanti ad altri trogoni e barbetti tipici di quest'area: Trogone nucarossa, Trogone pettoarancio, Barbetto capirosso, Barbetto nucadorata. E potremmo vedere anche il più bel (forse) gruccione del mondo, il Gruccione barbarossa. Inizieremo la nostra collezione di buceri, uccelli emblemi dell'Asia; anche se ne incontreremo molte più specie nelle foreste pluviali di Sukau e della Danum Valley, a Poring Hot Springs vedremo il Bucero crespato e il Bucero capobianco. Anche a Poring Hot Springs potremo vedere l'enorme rafflesia e, con fortuna, qualche mammifero come il Colugo della Sonda, una delle uniche due specie di questa strana famiglia di "lemuri volanti" confinata al sud-est asiatico.


Fortunatamente la foresta è anche piena di uccelletti colorati, quelli che più di tutti gli altri attireranno la nostra attenzione all'arrivo delle bird-waves, gli stormi misti che si muovono tra la vegetazione alla ricerca di cibo; queste estemporanee congregazioni, che si formano e si smontano in un momento, possono ospitare anche venti specie di uccelli! Quello illustrato nella foto è un delizioso Picchio muratore vellutato (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)




Anche questo Garrulo averla di Blyth si trova spesso nelle bird-waves: da sempre considerato un tipico "garrulo", è oggi considerato una derivazione aberrante dei virei americani (© Pkspks Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Un endemismo del Borneo, abbastanza comune al Kinabalu, lo Zufolatore del Borneo; gli "zufolatori", il cui nome evoca naturalmente la tonalità dei loro vocalizzi, appartengono ad una famiglia il cui areale va dalla regione indo-malayana all'Australia; sono più o meno vicini alle nostre averle (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)



I pappagalli non sono ben rappresentati in Borneo, che ne ospita solo quattro specie. Questo Pappagallo acrobata capoblu (la chierica cobalto ben ne spiega il nome vernacolare) frequenta le foreste montane e lo vedremo a Poring Hot Springs (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)




I cacciaragni sono molto vicini, evolutivamente, alle nettarinie (lo si capisce dal becco lungo e curvo); le undici specie mondiali hanno distribuzione esclusivamente asiatica. Quello illustrato nella foto è un Cacciaragni minore (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)
8° giorno) dopo le ultime escursioni alle falde del Kinabalu, inizieremo il trasferimento verso un'altra area naturale di eccezionale interesse, la foresta di Sukau. Pernotteremo tre notti al Sukau Rainforest Lodge. Effettueremo una sosta alle caverne di Gomantong e ciò che troveremo in queste enormi caverne non è un’esperienza per cuori deboli: all’interno delle grotte, dove nidificano tre specie di salangane (Salangana nidomuschiato, nidoedule e nidonero), produttrici di quella leccornia conosciuta come “nidi di rondine”, vivono migliaia di pipistrelli, che, quando illuminati dalla luce delle torce, strepitano e digrignano i denti, rivolgendo verso la luce la faccia diabolica; lungo le pareti corrono inoltre innumerevoli lunghissime e millezampate scolopendre e altri insetti di varie fogge; il tutto è molto suggestivo, ma chi vuole può rimanere fuori! Nei dintorni delle grotte vedremo altre specie di uccelli interessanti, come il Rondone boschereccio baffuto, il Beccolargo fosco, il Beccafiori dorsobruno e il bellissimo Garrulo golanera. Ci fermeremo nei pressi delle grotte fino a sera, quando inizierà lo straordinario spettacolo dei pipistrelli, che in sciami di migliaia escono dalle grotte alla ricerca di cibo; ad aspettarli, il Nibbio dei pipistrelli, che di essi si ciba. Arriveremo al nostro lodge con l'oscurità e forse potremo udire i richiami del Boccadirana della Sonda e del Boccadirana maggiore, due uccelli notturni affini ai succiacapre; avremo poco tempo per cercare di vederli e rimanderemo l'impresa ai due giorni successivi.

9° e 10° giorno) in questi due giorni effettueremo almeno due gite in battello lungo il fiume Kinabatangan, viaggiando in canoa lungo un dedalo di viuzze d’acqua, schivando le fronde che si abbassano sul fiume, entrando nei suoi bracci più piccoli, proprio nel cuore della foresta; ogni metro sarà un’emozione: qui un Calao rinoceronte, il più grosso bucero del mondo, là uno scintillante Martin pescatore guanceblu, ancora più in là un fantasmagorico Barbetto rossonero. Il target principale di questi vagabondaggi acquatici non sarà comunque un uccello, bensì un mammifero, la Nasica, scimmia endemica del Borneo, che ha, ciranescamente, una specie di cetriolo al posto del naso; se avremo fortuna vedremo anche le altra scimmie tipiche di queste parti, l'Entello rugginoso e, soprattutto, l'Orang-utan del Borneo (oggi universalmente riconosciuto come specie diversa da quello di Sumatra). Nelle nostre camminate nella foresta il target principale sarà senza dubbio il Cuculo terragnolo del Borneo, un cuculo di grandi dimensioni e splendido piumaggio che, come recita il nome, cammina quieto e silente sul pavimento della foresta. Non sarà affatto facile vederlo, ma nell'attesa potremo divertirci con altre decine di specie, tra cui: Aninga orientale, Marabù asiatico minore, Cicogna di Storm, Piccione imperiale verde, Piccione verde beccogrosso, Piccione verde minore, Tortora smeraldina, Parrocchetto codalunga, Martin pescatore becco di cicogna, Bucero bianconero asiatico, Bucero corrugato, Picchio ardesia, Pitta monaca, Bulbul culcrema, Bulbul alioliva, Garrulo pettobianco, Pigliamosche del paradiso asiatico, Nettarinia scarlatta. Sugli alberi che bordano il fiume e i suoi slarghi, e nell'alto dei cieli, potremo vedere possenti e favolosi rapaci, come l'Aquila pescatrice panciabianca, l'Aquila pescatrice testagrigia, l'Aquila pescatrice minore, il Nibbio bramino, l'Astore crestato.


Anche a Sukau proseguirà la nostra caccia a bulbul e garruli. Quello della foto è un sobrio Garrulo panciabianca (© Michael Woodruff, CC BY 2.0)




Anche questo è un garrulo, dalla colorazione pur sempre sobria, ma l'accostamento dei colori lo rende più bello. E' un Garrulo golanera, che, inoltre, ha il pregio di essere endemico della Penisola Malese, Borneo e Sumatra (© Francesco Veronesi, CC BY 2.0)



Ma anche a Sukau non mancano le meraviglie colorate della jungla. Questo è un Parrocchetto codalunga, un'altra delle quattro specie di pappagalli che potremo vedere lungo il tour (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)




Uno dei target principali a Sukau non sarà un uccello bensì un mammifero, la bizzarra Nasica, una scimmia endemica del Borneo, dal naso quanto mai peculiare; avremo splendide opportunità di fotografarla durante le gite in battello lungo il fiume Kinabatangan (© David Dennis, CC BY 2.0)
11° giorno) ci trasferiremo oggi a Lahad Datu e da qui raggiungeremo il fantastico Borneo Rainforest Lodge, una struttura dotata di ogni comfort, ma soprattutto situata nel folto della foresta tropicale, direttamente affacciata sul fiume Segama e al centro di una fitta rete di sentieri lungo i quali scopriremo le mille meraviglie della jungla pluviale. Il personale naturalistico del lodge, insieme alla nostra guida, ci faranno scoprire la spettacolare avifauna della foresta attraverso escursioni a piedi, uscite notturne, camminate lungo la "canopy walkway" (una passerella sulla volta della foresta) e gite in battello. Il percorso da Lahad Datu si snoda attraverso pochi chilometri di strada asfaltata che attraversa piantagioni di cacao e palme da olio; poi la strada si trasforma in una carrareccia che presto entra nella magica jungla tropicale; cominceremo le nostre osservazioni durante il viaggio, ma avremo cinque giorni pieni per godere gli splendidi e misteriosi ambienti della foresta e la loro avifauna. Pernotteremo al BRL sei notti.

12°/16° giorno) nonostante la deforestazione per scopi commerciali stia distruggendo il meraviglioso patrimonio forestale del Borneo, la Danum Valley rappresenta un eccezionale esempio di conservazione della natura: i 438 kmq di foresta planiziale, soprattutto dipterocarpi, rappresentano una delle migliori aree ornitologiche del pianeta. Vi sono state registrate 275 specie, ed è possibile osservarne facilmente 70 in un solo giorno! Non c'è famiglia asiatica che non sia ben rappresentata nella Danum Valley: alcune specie, non necessariamente le più rare e ricercate, sono spettacolarmente colorate e tra di esse, potremmo aggiungere alla nostra lista gioielli quali la Pitta testanera, il Trogone di Diard, il Martin pescatore dorsorossiccio, il Martin pescatore fasciato, il Martin pescatore bandablu, il Beccolargo verde, il Beccolargo giallonero, il Barbetto capogiallo, il Barbetto capirosso, il Barbetto golagialla, il Barbetto baffidorati, il Gruccione golablu, il Gruccione barbarossa, il Minivet scarlatto, il Minivet flammeo, l'Irena asiatica, l'Uccello sarto codarossiccia. Alte, molto alte, nella nostra lista di priorità stanno tre specie di Fasianidi il cui areale è ristretto a Sumatra, Borneo e Malesia Peninsulare: la splendida Pernice crestata, l'Argo maggiore e il Dorsodifuoco crestato sono però uccelli che, per quanto grossi e ben colorati, si fanno sempre desiderare; non sarà difficile udirne le grida sgraziate, ma vederli sarà un'altra storia. La specie endemica più caratteristica, anch'essa in cima alla nostra lista dei desideri, è il bizzarro Testariccia, un uccello endemico delle foreste planiziali del Borneo: discretamente brutto, ma estremamente ricercato, questa specie di difficile collocazione tassonomica si è guadagnata una famiglia tutta sua: i Pityriaseidae; il Testariccia si muove furtivo tra le fronde più alte della foresta e la passeggiata sulla canopy walkway sarà il modo migliore per ammirarne le strane fattezze. Continueremo la nostra collezione di buceri, mettendo nella nostra lista le specie tipiche delle foreste pluviali, come il Bucero cespuglioso, il Bucero corrugato, il Bucero nero asiatico e il gigantesco Calao rinoceronte. Anche la jungla della Danum Valley è prodiga di una lunga lista di bulbul, garruli & Co., alcuni di essi difficili da vedere e difficilissimi da identificare, ma, come sempre, le nostre guide ci aiuteranno: Bulbul panciagrigia, Bulbul culocamoscio, Yuhina panciabianca, Garrulo alicastane, Fulvetta bruna, Garrulo groppacastana, Garrulo dai mustacchi, Garrulo cincia piumoso, Garrulo scimitarra dorsocastano... e altre, se vogliamo includerle tutte, cinquantaquattro! Lungo i corsi d'acqua della foresta, l'ambiente che preferiscono, cercheremo il Codaforcuta frontebianca e il magnifico Codaforcuta nucacastana; i codaforcuta sono uccelli a distribuzione esclusivamente asiatica, un tempo considerati affini ai tordi, ma ora sistemati molto più vicini ai pigliamosche. E a proposito di pigliamosche, ci sono quelli classici e, tra le quasi venti specie della Danum Valley cercheremo con assiduità le più rare: Pigliamosche blu del Borneo, Pigliamosche della jungla codacastana, Pigliamosche blu codalunga, Pigliamosche pettorossiccio, Pigliamosche bianconero. Tra gli altri uccelli degni di menzione, ricordiamo due strane specie affini alle "averle piumate" africane, endemiche del sud-est asiatico: la Filentoma alirossicce e la Filentoma pettomarrone; qualche bella nettarinia: Nettarinia dorsoliva, cremisi, di Temminck, guancerubino e nucaviola, e qualche interessante "cacciaragni", parenti stretti delle nettarinie: Cacciaragni pettostriato, dagli occhiali, beccogrosso, minore e guancegialle; e anche qualche graziosa specie di "beccafiori", anch'essi vicini parenti delle nettarinie: Beccafiori pettogiallo, Beccafiori groppagialla. Gli amanti dei rapaci avranno poche soddisfazioni in termini quantitativi, ma inserire nella propria raptor life-list chicche come l'Aquila panciarossiccia, il Serpentario crestato, l'Aquilastore di Wallace e, soprattutto, il graziosissimo ed endemico Falchetto frontebianca, dovrebbe essere più che gratificante. Cuculi, cucal & malcoa, picchi, gazze & dendrogazze, averle-cuculo, rondoni & rondoni boscherecci completano la splendida brigata. Le escursioni notturne sono sempre le passeggiate più emozionanti, in parte perché gli uccelli notturni sono i più suggestivi e misteriosi, in parte perché si possono incontrare anche i mammiferi, quasi tutti di abitudini crepuscolari e notturne. Tra gli uccelli i nostri target principali sono il Gufo pescatore camoscio, il Gufastore bruno, l'Assiolo rossastro, il Boccadirana maggiore; tra i mammiferi dobbiamo solo sperare; probabilmente vedremo qualche specie di scoiattolo volante, forse il Lori del Borneo e il Tarsio occidentale (due specie vagamente affini alle scimmie); ma ci vorrà una dose di fortuna immensa per incocciare in qualche carnivoro della foresta, come il Leopardo nebuloso, il Gatto pardino, il Gatto testapiatta, il Gatto marmorizzato, o una delle specie di "civette" (non gli uccelli, ma i carnivori simili alle genette africane) della Danum Valley. Durante il giorno invece sarà più facile vedere qualche specie di primate, soprattutto l'Entello di Hose e il Gibbone (o meglio il Gibbone di Müller perchè il Gibbone in senso lato è stato splittato in ben sei specie). Il Gibbone di Müller, endemico del nord del Borneo, è uno scimmione dal vello grigiastro e dalla graziosa mascherina facciale bianca; ne sentiremo spesso i potenti ululati, che l'animale lancia, quale grido di contatto e dichiarazione di territorialità, dalla volta della foresta. Avremo altre chance di vedere l'Orang-utan e ci godremo anche la piccola entomofauna: piccola si fa per dire perchè insieme a leggiadre e spettacolari farfalle, potremo vedere enormi falene e giganteschi (fino a 15 centimetri!) scarabei rinoceronte.

17° giorno) avremo ancora quasi tutto il mattino per le ultime escursioni naturalistiche. Poi torneremo a Lahad Datu e da qui due voli interni ci riporteranno a Kuala Lumpur, via Kota Kinabalu. Farewell dinner ed imbarco sul volo per Roma.

18° giorno) arrivo a Roma, coincidenza per Milano, dove arriveremo in mattinata all'aeroporto di Malpensa.


Nella foresta pluviale, garruli e bulbul sono in genere rappresentati da specie diverse da quelli delle foreste d'altura. Questo Garrulo dai mustacchi è endemico di Malesia Peninsulare, Borneo e Sumatra (© Sabine's Sunbird, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Le yuhine, uccelli simili agli occhialini (famiglia Zosteropidae) sono piccoli e graziosi uccelletti tutti caratterizzati da una cresta più o meno lunga. Questa Yuhina panciabianca è una delle due specie di yuhine che potremo vedere in Borneo (© Peiweng Chang, CC BY-SA 2.0)




In Borneo potremo vedere due specie di uccelli sarto; il nome di questo gruppo di uccelletti è appropriato: per costruire il nido bucano i margini di una grossa foglia e passano nei buchi fibre vegetali che avvicinano i bordi della foglia a guisa di culla, dove portano il materiale per foderare il nido. Quello nella foto è l'Uccello sarto codarossiccia (© Rackk67, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Lungo i corsi d'acqua della foresta, l'ambiente che preferiscono, cercheremo il magnifico Codaforcuta nucacastana; i codaforcuta sono uccelli a distribuzione esclusivamente asiatica, un tempo considerati affini ai tordi, ma ora sistemati molto più vicini ai pigliamosche (© Francesco Veronesi, CC BY 2.0)




Non è detto che gli uccelli più colorati siano i più rari e interessanti, ma sono i più belli e, dopo decine di garruli, bulbul e yuhine "insignificanti", ci rifaremo gli occhi davanti, ad esempio, al simpatico Beccolargo giallonero (© Francesco Veronesi, CC BY 2.0)...




...al policromo Barbetto capirosso (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)...




...e al superbo Trogone groppascarlatta (© Lip Kee Yap, CC BY 2.0)


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