Varangerfjord 2018 Galleria Varangerfjord 2016
Galleria Varangerfjord 2017
Trip Report marzo 2016
Varangerfjord 2017 Trip Report
25 marzo - 2 aprile 2017

partecipanti al tour: Mauro Bailo, Carlo Emanuelli, Arturo Gargioni, Donatella Lampugnani, Simone Grossule, Silvana Pietta, Federico Zanzoni


Credits immagini slideshow: Gruppo di edredoni, Piovanello violetto, Cincia siberiana (© Carlo Emanuelli); Aquila di mare (© Mauro Bailo); Paesaggio innevato, Ciuffolotto delle pinete, Aurora Boreale (© Simone Grossule)

Itinerario

1° giorno) volo Milano - Helsinki
2° giorno) volo Helsinki - Ivalo e trasferimento a Kaamanen. Pernottamento Neljan Tuulen Tupa
3° giorno) taiga di Kaamanen. Trasferimento a Vadso. Pernottamento Scandic Vadso
4° giorno) Varangerfjord. Gita in battello a Hornoya. Pernottamento Scandic Vadso
5° giorno) trasferimento a Kongsfjord. Pernottamento Kongsfjord Gjesthouse
6° giorno) Berlevag. Pernottamento Kongsfjord Gjesthouse
7° giorno) trasferimento a Ivalo. Imbarco sul volo per Helsinki
8° giorno) volo Helsinki - Milano

Report

Al ritorno da ogni Ornitour spendo qualche ora a pensare al miglior incipit per il trip report che sarà bellamente posizionato sul sito o sulla pagina Facebook, resoconto assolutamente non necessario, ma utile a scopo, diciamo così, propagandistico. Un abbondante uso di iperboli potrebbe facilitare la finalizzazione di un nuovo viaggio, l’anno successivo. E’ o non è Ornitour un’agenzia di viaggi; no, non lo è, ma indulgo con piacere alla redazione della storia dei nostri viaggi, un po' perché mi piace scrivere, un po' perché redigendo le brevi memorie di un’avventura di birdwatching, in parte la rivivo. E poi perché forse farà piacere ai partecipanti leggere il resoconto del loro, diciamo così, capogita.

Ma l’incipit di un trip report non può essere ripetitivo e, a mio parere, non può limitarsi a riferire che siamo andati là, abbiamo fatto questo e quello, abbiamo visto questo e quello e siamo poi tornati a casa stanchi ma felici (e infreddoliti, aggiungerei nel caso del tour in Norvegia Artica).

Così mi tocca inventare ogni viaggio qualcosa di nuovo e, perbacco, mi sto rendendo conto che ci sono riuscito, ancora una volta ci sono riuscito. Aggiungo solo che il tour al Varangerfjord 2017 è nato, vissuto e terminato sotto le ali ampie della sfiga.

Se qualcosa può andare storto lo farà, diceva tale Arthur Bloch, e al Varangerfjord lo ha fatto. La sfiga si è presentata sotto forma di strade bloccate, traghetti cancellati, cadute rovinose (per chi sa, Ezio è ancora vivo e vegeto), tempeste di neve, tempeste di neve, tempeste di neve, temp…



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Il primo stop a Kaamanen è stato l’unico assaggio di Lapponia che ho avuto l’anno scorso, quando una brutta notizia mi aveva riportato a casa subito dopo aver ammirato gli uccelli dei giardini dell’hotel Neljan Tuulen Tupa, lo stesso hotel dove abbiamo pernottato la prima notte di questo viaggio. I “grounds” dell’hotel sono stati il teatro dove i fotocacciatori hanno sparato raffiche di scatti, molti dei quali hanno immortalato in sequenze bellissime gli uccelletti dei giardini: grossi Ciuffolotti delle pinete, i rossi maschi e le verdi femmine, frenetiche cince, di cui abbiamo visto quattro specie: Cinciallegra, Cinciarella, Cincia alpestre e la più ricercata di tutte, la Cincia siberiana; e di “siberiano” abbiamo visto anche la ghiandaia, e l’Organetto comune ci ha fatto sobbalzare, pensando che fosse l’Organetto artico, che peraltro si è davvero palesato, poco dopo. Quattrozampe dei giardini sono stati tre graziosi Scoiattoli rossi e un fulmineo Ermellino.

I giorni tra Kaamanen e Vadso sono stati… poco chiari; il Caravelle procedeva infatti in un turbinio di neve che rendeva praticamente invisibile la strada. Unico punto di riferimento i due picchetti rossi ai lati della strada, e quando, a causa del vento o di qualche buontempone, i paletti risultavano spostati, il Caravelle si piantava con il muso in un muro di neve, con corredo di bestemmie e incazzature varie.

Le condizioni meteo erano peraltro molto variabili e ci costringevano a rapide fuoriuscite dal pullmino per sfruttare le brevi lame di luce che foravano la nebbia nevosa. Così facendo, in un freddo becco, abbiamo visto un buon numero di specie importanti del Varangerfjord, a partire dagli Anatidi, di cui ci siamo assai goduto le tre specie di Edredoni, in ordine di bellezza e rarità l’Edredone comune, il Re degli edredoni e l’Edredone di Steller, insieme ad anatre ancillari come lo Smergo minore, l’Orco marino, la Moretta codona e il Germano reale. In un turbinio di Gabbiani nordici ci siamo messi alla ricerca di gabbiani più rari e abbiamo intercettato i primi Gabbiani glauchi, un paio di Gavine eurasiatiche e un Gabbiano comune (paradossalmente il più inusuale). Sulla spiaggia di Nesseby il primo branco di Piovanelli violetti e, inaspettati perché più tardi nella primavera avrebbero dovuto arrivare, un branco di Zigoli delle nevi.

A Ekkeroy abbiamo visitato la splendida scogliera che domina le acque del Varangerfjord e abbiamo assai fotografato l’andarivieni da e per i nidi di migliaia di Gabbiani tridattili e, sullo sfondo, qualche bronzeo Marangone minore intento a spiumarsi. Pensavamo, noi poverini, che questo fosse l’antipasto della gita in battello a Hornoya. Lo pensavamo, ma non sarebbe stato così.

Il percorso da Vadso a Vardo si è sviluppato in un clima da tregenda; abbiamo colà attraversato la peggiore tormenta di neve del viaggio. Unico bonus è stato un branchetto di Pernici bianche nordiche individuate dai giovani e capaci occhi di Simone, spuntate dal nulla bianco e ripiombate dopo pochi minuti in un nulla ancora più bianco.

A Vardo abbiamo raggiunto il porto dove la giunonica bionda, segretaria della compagnia che avrebbe dovuto traghettarci a Hornoya, ci ha detto, invisibilmente dispiaciuta, che, a causa del brutto tempo, le escursioni a Hornoya di quel giorno erano state cancellate. Tutto il gruppo, incluso le due gentili signore, hanno recitato un rosario di improperi che preferisco non elencare nel report (sarebbe stata una bella lista, comunque!)



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Nelle acque del porto abbiamo aggiunto l’Uria nera e un paio di Gabbiani d’Islanda, magra soddisfazione per il popolo italico a bordo del Caravelle, soprattutto per i fotografi che pregustavano giga e gigabyte di scatti sull’isola.

Avevamo ancora una freccia al nostro arco, e cioè il programma ci permetteva di ritentare Hornoya il giorno successivo. E siamo tornati, il giorno successivo, e ce l’abbiamo fatta a salire sul tremolante battello che in una decina di minuti ci ha portato al punto di attracco a Hornoya. Era andata bene e tutti eravamo contenti, ma la legge di Murphy era in agguato e questa volta si sarebbe appalesata nelle vesti del suo corollario più perverso, la seconda legge di Chisholm, che recita: quando tutto va bene, qualcosa andrà male. Infatti il mare procelloso rendeva periglioso l’attracco. Siamo tornati indietro arricchendo nel frattempo la nostra lista di contumelie con qualche neologismo degno di nota, come ad esempio il notevole e originale cazzodishiva a sostituire il banale e abusato cazzodibudda.

Da Vardo dovevamo raggiungere la lontanissima Batsfjord e quindi, pive nel sacco, siamo partiti alla sua volta. I paesaggi attraversati erano davvero magici, e la strada innevata correva tra macchie di taiga, cascate di ghiaccio e bracci di mare. Poco oltre Tana Bru abbiamo visto, oltre a numerose Renne, le di cui orecchie di giallo punzonate ne tradivano la non perfetta selvaticità, tre giganteschi Alci e una Volpe rossa che correva furtiva sulla neve.

Al bivio tra Kongsfjord e Batsfjord abbiamo trovato, appollaiata su una sbarra che bloccava la strada e che stentavamo a spiegarci, la Sfiga. In forma questa volta dell’interruzione per l’intera giornata della strada per Batsfjord a causa di una improvvisa e violenta tempesta di neve che aveva colpito quel pezzo di Norvegia. Dopo aver incrementato con qualche bel bestemmione la check list delle nostre contumelie abbiamo deciso di raggiungere Kongsfjord invertendo la visita programmata alle due cittadine.

A Kongsfjord abbiamo passato due splendide giornate. Ci siamo recati, standone a rispettosa distanza, all’area di nidificazione di una coppia di Girfalchi che si riproduce qui da anni. Ci abbiamo messo una mezz’oretta ma marito e moglie ci hanno poi deliziato con acrobazie aeree degne di uno Spitfire.



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A Kongsfjord e lungo la strada che da lì menava a Berlevag ho personalmente sperimentato il freddo più intenso della mia vita, nonostante fossi ben bardato alla bisogna. Abbigliamento di Fantozzi (un omaggio a Paolo): pedalini di lana, solette autoriscaldanti, calzettoni di pile, scarponi di goretex, boxer di lana, sottomutande lunghe di pile, mutandoni di lana, pantaloni imbottiti, sovracalzoni pantavento, canottiera di lana, sovracanottiera di pile, maglione di pile, giumbotto di piumino, giaccavento di goretex, balaclava di pile, coppola di lana, beretta di pelo di coniglio con orecchie altrettanto pelose pendule, cappuccio della giacca a vento, sottoguanti di pile e guantoni di lana. Al faro di Berlevag abbiamo provato a fare un po' di seawatching, ma il vento gelido sferzava violentemente i pochi centimetri di pelle nuda e dopo una mezz’oretta abbiamo rinunciato, facendo però in tempo a vedere migliaia di Edredoni comuni, Gabbiani nordici, Mugnaiacci e Gabbiani tridattili, Cormorani comuni e Marangoni dal ciuffo e qualche Uria nera.

Poco prima di Berlevag hanno fatto la loro comparsa tre maestose Aquile di mare.

Dopo due notti passate nell’incantevole Kongsfjord Gjesthouse, una pensione gestita da Margherita, una nostra compatriota innamoratasi delle bellezze della Norvegia, e incurante del freddo, come la foto a mezze maniche in mezzo alla neve chiaramente dimostra, siamo partiti alla volta di Batsfjord, dove qualcuno di noi aveva prenotato il celebre capanno fotografico sull’acqua. E le ore che Carlo, Federico e Simone hanno speso nel capanno sono state ben spese (potete ammirare i risultati dei tre baldi fotografi sulla galleria fotografica del viaggio); Morette codone, Edredoni comuni, Re degli edredoni, Edredoni di Steller e una curiosa Foca grigia sono stati immortalati in eccellenti scatti. Raccolti i fotografi abbiamo fatto un giro per la baia di Batsfjord, dove, piazzati i cannocchiali, abbiamo concluso il viaggio con una botta di fortuna (era ora!): un gruppetto di sei Focene comuni (piccoli cetacei) e, soprattutto, una Strolaga beccogiallo. Durante il ritorno a Ivalo ci siamo massacrati la vista per cercare uno dei target del viaggio, l’Ulula. Nel 2016 ne avevamo viste ben undici, ma il 2017 è stato, è e sarà un anno senza topi; e ce l’aveva detto Agle, la rubiconda titolare del Neljan Tuulen Tupa: “no mice, no owls”.

Pazienza, riproveremo l’anno prossimo.
Lista sistematica

Uccelli
Strolaga beccogiallo Gavia adamsii Yellow-billed Loon
Un individuo nelle acque della baia di Batsfjord

Marangone dal ciuffo
Phalacrocorax aristotelis European Shag
Comune a Vardo e a Ekkeroy. Osservato anche tra Kongsfjord e Berlevag. Massima conta giornaliera +25

Cormorano comune
Phalacrocorax carbo Great Cormorant
Visto lungo tutto il Varangerfjord e anche nella penisola di Batsfjord, con una conta massima di 400 individui nelle acque antistanti il faro di Berlevag

Germano reale
Anas platyrhynchos Mallard
Visto sempre lungo il Varangerfjord, con una conta massima di 30 individui nelle sue aree occidentali

Re degli edredoni Somateria spectabilis King Eider
Visto più volte ad ovest e est di Vadso; conta massima 50 individui

Edredone comune Somateria mollissima Common Eider
L'anatra più comune, sia solitaria che in gruppi, anche di centinaia di individui

Edredone di Steller Polysticta stelleri Steller's Eider
Meno comune delle altre due specie di edredoni. Conta massima di un branco di 20 individui



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Moretta codona Clangula hyemalis Long-tailed Duck
Regolare lungo tutto il fiordo. Conta massima di 20 individui

Orco marino Melanitta fusca Velvet Scoter
Un branco di 20 individui nella parte più occidentale del Varanger

Smergo minore Mergus serrator Red-breasted Merganser
Regolare lungo tutto il fiordo. Conta massima di 6 individui all'inizio del Varanger

Pernice bianca nordica Lagopus lagopus Willow Ptarmigan
Due tra Vadso e Vardo e un gruppo di circa 30 nei pressi di Batsfjord

Uria nera Cepphus grylle Black Guillemot
Individui singoli in acqua in ogni area esplorata. Conta massima giornaliera 10

Aquila di mare Haliaeetus albicilla White-tailed Eagle
Una a Ekkeroy e tre tra Kongsfjord e Berlevag

Beccaccia di mare eurasiatica
Haematopus ostralegus Eurasian Oystercatcher
Uno o pochi individui (massimo sei) in tutte le aree costiere del Varangerfjord

Piovanello violetto Calidris maritima Purple Sandpiper
Circa cento nelle aree più occidentali del fiordo e una decina a Batsfjord

Gabbiano nordico Larus argentatus Herring Gull
Tanti e ubiquitari lungo il fiordo. Almeno 5.00 a Vardo

Gabbiano tridattilo Rissa tridactyla Black-legged Kittiwake
Più di 500 sulle scogliere di Ekkeroy, di cui molti già sul nido. Visti anche in tutte le altre aree costiere, in numeri minori

Gabbiano comune Chroicocephalus ridibundus Black-headed Gull
Uno tra Vadso e Vardo

Gavina eurasiatica Larus canus Mew Gull
Una a Vadso

Mugnaiaccio Larus marinus Great Black-backed Gull
Visto regolarmente lungo tutto il fiordo. Conta massima una cinquantina tra Kongsfjord e Berlevag

Zafferano Larus fuscus Lesser Black-backed Gull
Soltanto uno tra Varangebotn e Vadso

Gabbiano glauco Larus hyperboreus Glaucous Gull
Presente in piccoli numeri lungo tutto il fiordo orientale, da Vadso a Vardo. Numero massimo giornaliero: sei a Vardo

Gabbiano d'Islanda Larus glaucoides Iceland Gull
Due a Nesseby e due a Vardo

Piccione selvatico Columba livia Rock Pigeon
Cinque a Vadso e quattro a Vardo

Girfalco Falco rusticolus Gyrfalcon
Due a Kongsfjord, una coppia in nidificazione



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Ghiandaia siberiana Perisoreus infaustus Siberian Jay
Quattro nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Gazza comune
Pica pica Eurasian Magpie
Osservata tutti i giorni, sia nella taiga che nella tundra. Conta massima giornaliera: 20 tra Kaamanen e Vadso

Corvo imperiale comune Corvus corax Common Raven
Visto lungo tutto il tour tranne che a Kaamanen. Conta massima giornaliera: 10 a Vardo

Cornacchia grigia Corvus cornix Hooded Crow
Ubiquitaria. Tra Kaamanen e Vadso 100 individui in un solo giorno

Cincia alpestre Poecile montanus Willow Tit
Tre individui nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen. Una lungo la strada tra Tana Bru e Kongsfjord

Cincia siberiana Poecile cinctus Siberian Tit
Quattro individui nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Cinciarella Cyanistes caeruleus Eurasian Blue Tit
Due individui nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Cinciallegra Parus major Great Tit
Due individui nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen. Una a Vadso

Zigolo delle nevi Plectrophenax nivalis Snow Bunting
Comune lungo tutto il fiordo. Un branco di un centinaio a Nesseby e al faro di Berlevag

Ciuffolotto delle pinete Pinicola enucleator Pine Grosbeak
Una cinquantina, tra maschi e femmine nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Verdone europeo Chloris chloris European Greenfinch
Dieci a Kaamanen e qualche individuo singolo lungo il Varangerfjord e a Batsfjord

Organetto artico Acanthis hornemanni Arctic Redpoll
Uno nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Organetto comune Acanthis flammea Arctic Redpoll
Due nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen

Passera comune Passer domesticus House Sparrow
Un centinaio tra Kaamanen e Vadso; poi piccoli numeri lungo il fiordo

Passera mattugia Passer montanus Eurasian Tree Sparrow
Una a Batsfjord

Mammiferi
Scoiattolo rosso Sciurus vulgaris Eurasian Red Squirrel
Quattro nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen



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Focena comune Phocoena phocoena Harbour porpoise
Un gruppo di sei nelle acque della baia di Batsfjord

Volpe rossa Vulpes vulpes Red Fox
Tre lungo la strada tra Batsfjord e Tana Bru

Ermellino Mustela erminea Stoat
Uno nei giardini del Neljan Tuulen Tupa a Kaamanen e uno a Kongsfjord

Foca grigia
Halichoerus grypus Grey Seal
Due nelle acque della baia di Batsfjord

Alce Alces alces Moose
Due lungo la strada tra Batsfjord e Tana Bru



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via Meucci 5
25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
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